Introduzione: Negli ultimi decenni diversi studi si sono focalizzati sull’analisi dei predittori dello sviluppo linguistico nei primi due anni di vita (Beuker, Rommelse, Donders, & Buitelaar 2013). Tra questi, alcune ricerche hanno mostrato che la capacità attentiva del bambino, misurata come tempo di fissazione di un determinato stimolo soprattutto in situazioni sperimentale, è correlata al successivo sviluppo lessicale (Brooks & Meltzoff, 2007). Lo scopo di questo studio è quello di analizzare la relazione tra la capacità attentiva del bambino in un contesto interattivo semi-strutturato di word learning mediante lettura congiunta e la crescita lessicale nel secondo anno di vita. Metodo: Lo studio ha coinvolto 24 bambini (9 maschi, 15 femmine). Sono stati utilizzati diversi metodi di raccolta dei dati: 1) cinque sessioni di lettura congiunta con l’educatrice al nido a 11 mesi nell’arco di una settimana. I tempi di attentione visiva, misurata come tempo di fissazione dello stimolo visivo sul libro, sono stati analizzati per ogni bambino; 2) cinque sessioni longitudinali di interazione con la mamma a 12, 15, 18, 21 e 24 mesi; 3) Primo Vocabolario del bambino – PVB forma breve (Caselli, Pasqualetti, & Stefanini, 2007) per la valutazione del vocabolario produttivo e recettivo mediante valutazione della mamma; 3) test PiNG-Parole in Gioco (Bello, Caselli, Pettenati, & Stefanini 2010) a 24 mesi. Risultati: In primo luogo, è stata analizzata la curva di crescita del lessico per ogni intervallo di età (slope) considerando il numero di types al minuto del bambino prodotti durante le sessioni di gioco con la mamma e l’ampiezza del vocabolario misurato con il PVB. I dati raccolti sono stati analizzati tramite Generalized Linear Mixed Model (GLMM) al fine di tenere in considerazione la natura mista del disegno sperimentale e la tipologia “count” (distribuzione di riferimento: Poisson) della variabile dipendente. Viene quindi prodotta una anova table sull’output del GLMM adoperando il Wald chi-square test. I risultati mostrano che all’aumentare dell’attenzione media nel compito di word learning, si registra un significativo aumento del numero di parole prodotte (ampiezza del vocabolario) tra i 12 ed i 15 mesi [2 (1,24) = 4.05, p = 0.04] e tra i 18 e 21 mesi [2(1,24) = 5.48, p = 0.019]. Inoltre, l’attenzione a 11 mesi ed il numero di parole prodotte dalla madre (numero di types) predicono il numero di parole totali comprese dal bambino (utilizzando il Ping) a 24 mesi [2 (1,24) = 6.349, p = 0.012, e 2 (1,24) = 4.767, p = 0.029]. Conclusioni: I primi risultati emersi contribuiscono a comprendere in maniera più dettagliata la relazione tra attenzione precoce del bambino in un compito di esposizione a figure associate a parole nuove e la crescita del lessico nei primi due anni, anche al fine dell’individuazione precoce di possibili ritardi di linguaggio.

L’ATTENZIONE DEL BAMBINO IN UN COMPITO DI WORD LEARNING E LO SVILUPPO LESSICALE: QUALE RELAZIONE?

Majorano M.;Bastianello T.;Burro R.
2018-01-01

Abstract

Introduzione: Negli ultimi decenni diversi studi si sono focalizzati sull’analisi dei predittori dello sviluppo linguistico nei primi due anni di vita (Beuker, Rommelse, Donders, & Buitelaar 2013). Tra questi, alcune ricerche hanno mostrato che la capacità attentiva del bambino, misurata come tempo di fissazione di un determinato stimolo soprattutto in situazioni sperimentale, è correlata al successivo sviluppo lessicale (Brooks & Meltzoff, 2007). Lo scopo di questo studio è quello di analizzare la relazione tra la capacità attentiva del bambino in un contesto interattivo semi-strutturato di word learning mediante lettura congiunta e la crescita lessicale nel secondo anno di vita. Metodo: Lo studio ha coinvolto 24 bambini (9 maschi, 15 femmine). Sono stati utilizzati diversi metodi di raccolta dei dati: 1) cinque sessioni di lettura congiunta con l’educatrice al nido a 11 mesi nell’arco di una settimana. I tempi di attentione visiva, misurata come tempo di fissazione dello stimolo visivo sul libro, sono stati analizzati per ogni bambino; 2) cinque sessioni longitudinali di interazione con la mamma a 12, 15, 18, 21 e 24 mesi; 3) Primo Vocabolario del bambino – PVB forma breve (Caselli, Pasqualetti, & Stefanini, 2007) per la valutazione del vocabolario produttivo e recettivo mediante valutazione della mamma; 3) test PiNG-Parole in Gioco (Bello, Caselli, Pettenati, & Stefanini 2010) a 24 mesi. Risultati: In primo luogo, è stata analizzata la curva di crescita del lessico per ogni intervallo di età (slope) considerando il numero di types al minuto del bambino prodotti durante le sessioni di gioco con la mamma e l’ampiezza del vocabolario misurato con il PVB. I dati raccolti sono stati analizzati tramite Generalized Linear Mixed Model (GLMM) al fine di tenere in considerazione la natura mista del disegno sperimentale e la tipologia “count” (distribuzione di riferimento: Poisson) della variabile dipendente. Viene quindi prodotta una anova table sull’output del GLMM adoperando il Wald chi-square test. I risultati mostrano che all’aumentare dell’attenzione media nel compito di word learning, si registra un significativo aumento del numero di parole prodotte (ampiezza del vocabolario) tra i 12 ed i 15 mesi [2 (1,24) = 4.05, p = 0.04] e tra i 18 e 21 mesi [2(1,24) = 5.48, p = 0.019]. Inoltre, l’attenzione a 11 mesi ed il numero di parole prodotte dalla madre (numero di types) predicono il numero di parole totali comprese dal bambino (utilizzando il Ping) a 24 mesi [2 (1,24) = 6.349, p = 0.012, e 2 (1,24) = 4.767, p = 0.029]. Conclusioni: I primi risultati emersi contribuiscono a comprendere in maniera più dettagliata la relazione tra attenzione precoce del bambino in un compito di esposizione a figure associate a parole nuove e la crescita del lessico nei primi due anni, anche al fine dell’individuazione precoce di possibili ritardi di linguaggio.
2018
sviluppo del linguaggio
attenzione
interazione adulto-bambino
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/987742
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