Introduzione. Due scosse di terremoto di magnitudo 5.9 e 5.8 si sono verificate, rispettivamente, il 20 e il 29 maggio 2012 in Emilia Romagna, causando la morte di 27 persone, più di 350 infortuni e più di 20,000 sfollati. Ogni disastro naturale ha potenzialmente un impatto traumatico sul funzionamento psicologico: questo è particolarmente vero per i bambini (Furr, Comer, Edmunds, & Kendall, 2010; Kar, 2009; Masten & Osofsky, 2010; Neria, Nandi, & Galea, 2008). Nella letteratura sul tema, tuttavia, è stata posta poca attenzione ai processi di costruzione delle conoscenze sui terremoti ed ai fattori psicologici sottostanti, nonostante siano noti i legami tra conoscenze e propensione a mettere in atto comportamenti di prevenzione dei danni. Questo lavoro studia quanto complesse sono le conoscenze circa “l’evento terremoto” in generale di bambini di scuola primaria che hanno vissuto le sopra citate scosse di terremoto. In accordo con la letteratura (King & Tarrant, 2013; Laçin Şimşek, 2007; Ross & Shuell, 1993; Schulz & Gopnik, 2004; Wellman & Gelman, 1992), si è ipotizzato che la plausibilità delle conoscenze, la lunghezza ed il tipo di contenuti forniti per descrivere un terremoto potessero essere più complessi per i bambini più grandi e per quelli che hanno avuto esperienza diretta di un terremoto. Si è anche esplorata la salienza di diversi contenuti nella rappresentazione di un terremoto. Metodo. Hanno partecipato due gruppi di bambini (n = 127) frequentanti il secondo e quinto anno di scuola primaria durante marzo 2014: i bambini del gruppo sperimentale hanno vissuto il terremoto del 2012 in Emilia Romagna, contrariamente a quelli del gruppo di controllo. Sono state proposte interviste semi-strutturate sulle conoscenze sui terremoti, chiedendo di definire il concetto di terremoto, descriverne cause, eventi principali e conseguenze. Le risposte sono state codificate per plausibilità, lunghezza e tipo di contenuti (accordo medio: 98%). Risultati. Le analisi sono state condotte tramite GLMM (Generalized Linear Mixed-Effect Models). La maggior parte dei bambini ha dimostrato di possedere conoscenze plausibili sui terremoti. Sia la lunghezza che la ricchezza nei contenuti erano maggiori per il gruppo sperimentale rispetto a quello di controllo (X2(1) = 12.79, p < .001; X2(23) = 44.98, p = .004, rispettivamente) e per i bambini più grandi rispetto ai più piccoli (X2(1) = 24.03, p < .001; X2(23) = 35.27, p = .048). I contenuti più salienti, X2(43) = 218.90, p < .001, sono stati quelli geologici, seguiti dal riferimento a quanto costruito dagli uomini, a comportamenti ed infine ad aspetti biologici, cognitivi ed affettivi. Conclusioni. Nonostante limiti legati alla numerosità del campione o alla mancanza di informazioni sui sintomi conseguenti al terremoto, questa indagine può fornire spunti sul piano applicativo, per tenere conto in modo più adeguato delle competenze dei bambini nella pianificazione e nell’attuazione di programmi di prevenzione.

Che cos’è un terremoto? Conoscenze dei bambini che hanno vissuto il terremoto del 2012 in Emilia Romagna

RACCANELLO, Daniela;BURRO, Roberto;
2016-01-01

Abstract

Introduzione. Due scosse di terremoto di magnitudo 5.9 e 5.8 si sono verificate, rispettivamente, il 20 e il 29 maggio 2012 in Emilia Romagna, causando la morte di 27 persone, più di 350 infortuni e più di 20,000 sfollati. Ogni disastro naturale ha potenzialmente un impatto traumatico sul funzionamento psicologico: questo è particolarmente vero per i bambini (Furr, Comer, Edmunds, & Kendall, 2010; Kar, 2009; Masten & Osofsky, 2010; Neria, Nandi, & Galea, 2008). Nella letteratura sul tema, tuttavia, è stata posta poca attenzione ai processi di costruzione delle conoscenze sui terremoti ed ai fattori psicologici sottostanti, nonostante siano noti i legami tra conoscenze e propensione a mettere in atto comportamenti di prevenzione dei danni. Questo lavoro studia quanto complesse sono le conoscenze circa “l’evento terremoto” in generale di bambini di scuola primaria che hanno vissuto le sopra citate scosse di terremoto. In accordo con la letteratura (King & Tarrant, 2013; Laçin Şimşek, 2007; Ross & Shuell, 1993; Schulz & Gopnik, 2004; Wellman & Gelman, 1992), si è ipotizzato che la plausibilità delle conoscenze, la lunghezza ed il tipo di contenuti forniti per descrivere un terremoto potessero essere più complessi per i bambini più grandi e per quelli che hanno avuto esperienza diretta di un terremoto. Si è anche esplorata la salienza di diversi contenuti nella rappresentazione di un terremoto. Metodo. Hanno partecipato due gruppi di bambini (n = 127) frequentanti il secondo e quinto anno di scuola primaria durante marzo 2014: i bambini del gruppo sperimentale hanno vissuto il terremoto del 2012 in Emilia Romagna, contrariamente a quelli del gruppo di controllo. Sono state proposte interviste semi-strutturate sulle conoscenze sui terremoti, chiedendo di definire il concetto di terremoto, descriverne cause, eventi principali e conseguenze. Le risposte sono state codificate per plausibilità, lunghezza e tipo di contenuti (accordo medio: 98%). Risultati. Le analisi sono state condotte tramite GLMM (Generalized Linear Mixed-Effect Models). La maggior parte dei bambini ha dimostrato di possedere conoscenze plausibili sui terremoti. Sia la lunghezza che la ricchezza nei contenuti erano maggiori per il gruppo sperimentale rispetto a quello di controllo (X2(1) = 12.79, p < .001; X2(23) = 44.98, p = .004, rispettivamente) e per i bambini più grandi rispetto ai più piccoli (X2(1) = 24.03, p < .001; X2(23) = 35.27, p = .048). I contenuti più salienti, X2(43) = 218.90, p < .001, sono stati quelli geologici, seguiti dal riferimento a quanto costruito dagli uomini, a comportamenti ed infine ad aspetti biologici, cognitivi ed affettivi. Conclusioni. Nonostante limiti legati alla numerosità del campione o alla mancanza di informazioni sui sintomi conseguenti al terremoto, questa indagine può fornire spunti sul piano applicativo, per tenere conto in modo più adeguato delle competenze dei bambini nella pianificazione e nell’attuazione di programmi di prevenzione.
2016
Conoscenze; Terremoti; Disastri naturali; Bambini
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/963488
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