INTRODUZIONE: Il controllo delle polmoniti associate a intubazione (Intubator Associated Pneumonia, IAP) richiede l’attuazione di interventi clinici combinati in un "care bundle” e di interventi non clinici per garantire l’implementazione e la compliance a tali linee guida. Sulla base di quanto già realizzato dal progetto Europeo IMPLEMENT (Lambert et al., 2013), nell’ambito della quarta edizione (2012-2013) del progetto “Sorveglianza Prospettica delle Infezioni Nosocomiali nelle UTI” (SPIN-UTI) del GISIO della SItI, incluso nel Progetto “Risk analysis per il controllo delle IPA nelle unità operative di terapia intensiva e di chirurgia e per la valutazione dell’efficacia di strategie preventive nella pratica clinica” finanziato dal CCM, Ministero della Salute nel 2012, è stata condotta l’"Indagine sulle pratiche di controllo del rischio di polmonite associata all'assistenza in Terapia Intensiva", rivolta ai a tutti i medici che lavorano nelle UTI partecipanti al Progetto SPIN-UTI. L’obiettivo è stato quello di documentare le pratiche di prevenzione delle IAP nelle UTI e gli atteggiamenti verso l'attuazione di un sistema di misura, rivolti da un lato ai livelli di compliance agli interventi inclusi nel bundle e dall’altro all’outcome infezione. MATERIALI E METODI: L’indagine ha previsto la somministrazione di due questionari utilizzando una metodologia web-based. Il primo è stato compilato per ciascuna UTI partecipante ed era suddiviso in tre sezioni: 1) caratteristiche dei medici partecipanti e delle loro UTI; 2) pratiche cliniche di prevenzione delle IAP comunemente raccomandate, con riferimento alle 5 componenti del bundle europeo (Rello et al., 2010) e alle pratiche di elevazione della testa del paziente e di decontaminazione selettiva del tratto digerente; per le pratiche di misura sono state incluse misure di processo (compliance alle pratiche di prevenzione, durata media dell’intubazione) e misure di outcome (tassi di IAP, definizioni per la raccolta dei dati e per il report di indicatori selezionati); 3) atteggiamenti in riferimento all’implementazione dei sistemi di raccolta dei dati, utilizzando una scala di Likert a 5 punti. Sempre nell’ambito della stessa indagine è stato richiesto di compilare, per ciascun paziente incluso nella sorveglianza SPIN-UTI e sottoposto ad intubazione, un ulteriore questionario per riportare a quale pratiche è stato sottoposto il paziente intubato per la maggior parte del periodo del ricovero nella UTI. In particolare, le pratiche da riportare erano riferite alle 5 componenti del bundle europeo e alle due componenti non incluse nel bundle ma considerate importanti per il controllo delle IAP. I dati raccolti sono stati analizzati con il software SPSS e i risultati sono stati confrontati con quelli ottenuti dall’indagine Europea. RISULTATI: Relativamente al primo questionario, in totale sono stati raccolti e analizzati 26 questionari riferiti ad altrettante UTI (mediana di posti letto pari a 8 e mediana di 251 ricoveri per anno). I risultati hanno dimostrato che le componenti del bundle europeo per la prevenzione delle IAP vengono implementate, sebbene in misura differente, nelle UTI partecipanti. Il confronto con i risultati del progetto IMPLEMENT ha evidenziato una differenza significatività solo per la pratica della decontaminazione selettiva del tratto digerente, pratica riportata con una frequenza maggiore dai medici partecipanti al progetto SPIN-UTI (29.2%) rispetto a quelli partecipanti al progetto europeo (11.9%). Inoltre, una maggiore percentuale di medici partecipanti al progetto SPIN-UTI (83.3%) rispetto a quelli partecipanti al progetto IMPLEMENT (63.3%) ha dichiarato che nella propria UTI sono presenti delle Linee Guida cliniche redatte per la prevenzione delle IAP. Al contrario, rispetto ai dati del progetto europeo la misura della compliance alle raccomandazioni sull’igiene delle mani, almeno una volta l'anno, viene effettuata in percentuale inferiore dai partecipanti al progetto SPIN-UTI (24.0% vs 53.1%). Relativamente al secondo questionario, in totale sono stati analizzati i dati riferiti a 768 pazienti intubati. I risultati hanno dimostrato un elevato livello di compliance alle pratiche considerate ad eccezione dell’interruzione giornaliera sistematica della sedazione e protocollo di risveglio assistito e della decontaminazione digestiva selettiva. Complessivamente la compliance a tutte e cinque le componenti del bundle europeo è stata riportata nel 21.1% dei pazienti. CONCLUSIONI: Questa indagine, così come quella Europea, ha documentato un elevato potenziale di miglioramento delle pratiche cliniche e non cliniche volte a prevenire le IAP nelle UTI. La promozione dell'attuazione delle linee guida per la prevenzione delle IAP deve essere attuata insieme a quella della misura della compliance a tali linee guida e alla misura degli outcome come strumento per il miglioramento.
CONTROLLO DEL RISCHIO DI POLMONITE ASSOCIATA AD INTUBAZIONE IN TERAPIA INTENSIVA: RISULTATI DEL PROGETTO SPIN-UTI DEL GISIO-SITI
TARDIVO, Stefano;
2014-01-01
Abstract
INTRODUZIONE: Il controllo delle polmoniti associate a intubazione (Intubator Associated Pneumonia, IAP) richiede l’attuazione di interventi clinici combinati in un "care bundle” e di interventi non clinici per garantire l’implementazione e la compliance a tali linee guida. Sulla base di quanto già realizzato dal progetto Europeo IMPLEMENT (Lambert et al., 2013), nell’ambito della quarta edizione (2012-2013) del progetto “Sorveglianza Prospettica delle Infezioni Nosocomiali nelle UTI” (SPIN-UTI) del GISIO della SItI, incluso nel Progetto “Risk analysis per il controllo delle IPA nelle unità operative di terapia intensiva e di chirurgia e per la valutazione dell’efficacia di strategie preventive nella pratica clinica” finanziato dal CCM, Ministero della Salute nel 2012, è stata condotta l’"Indagine sulle pratiche di controllo del rischio di polmonite associata all'assistenza in Terapia Intensiva", rivolta ai a tutti i medici che lavorano nelle UTI partecipanti al Progetto SPIN-UTI. L’obiettivo è stato quello di documentare le pratiche di prevenzione delle IAP nelle UTI e gli atteggiamenti verso l'attuazione di un sistema di misura, rivolti da un lato ai livelli di compliance agli interventi inclusi nel bundle e dall’altro all’outcome infezione. MATERIALI E METODI: L’indagine ha previsto la somministrazione di due questionari utilizzando una metodologia web-based. Il primo è stato compilato per ciascuna UTI partecipante ed era suddiviso in tre sezioni: 1) caratteristiche dei medici partecipanti e delle loro UTI; 2) pratiche cliniche di prevenzione delle IAP comunemente raccomandate, con riferimento alle 5 componenti del bundle europeo (Rello et al., 2010) e alle pratiche di elevazione della testa del paziente e di decontaminazione selettiva del tratto digerente; per le pratiche di misura sono state incluse misure di processo (compliance alle pratiche di prevenzione, durata media dell’intubazione) e misure di outcome (tassi di IAP, definizioni per la raccolta dei dati e per il report di indicatori selezionati); 3) atteggiamenti in riferimento all’implementazione dei sistemi di raccolta dei dati, utilizzando una scala di Likert a 5 punti. Sempre nell’ambito della stessa indagine è stato richiesto di compilare, per ciascun paziente incluso nella sorveglianza SPIN-UTI e sottoposto ad intubazione, un ulteriore questionario per riportare a quale pratiche è stato sottoposto il paziente intubato per la maggior parte del periodo del ricovero nella UTI. In particolare, le pratiche da riportare erano riferite alle 5 componenti del bundle europeo e alle due componenti non incluse nel bundle ma considerate importanti per il controllo delle IAP. I dati raccolti sono stati analizzati con il software SPSS e i risultati sono stati confrontati con quelli ottenuti dall’indagine Europea. RISULTATI: Relativamente al primo questionario, in totale sono stati raccolti e analizzati 26 questionari riferiti ad altrettante UTI (mediana di posti letto pari a 8 e mediana di 251 ricoveri per anno). I risultati hanno dimostrato che le componenti del bundle europeo per la prevenzione delle IAP vengono implementate, sebbene in misura differente, nelle UTI partecipanti. Il confronto con i risultati del progetto IMPLEMENT ha evidenziato una differenza significatività solo per la pratica della decontaminazione selettiva del tratto digerente, pratica riportata con una frequenza maggiore dai medici partecipanti al progetto SPIN-UTI (29.2%) rispetto a quelli partecipanti al progetto europeo (11.9%). Inoltre, una maggiore percentuale di medici partecipanti al progetto SPIN-UTI (83.3%) rispetto a quelli partecipanti al progetto IMPLEMENT (63.3%) ha dichiarato che nella propria UTI sono presenti delle Linee Guida cliniche redatte per la prevenzione delle IAP. Al contrario, rispetto ai dati del progetto europeo la misura della compliance alle raccomandazioni sull’igiene delle mani, almeno una volta l'anno, viene effettuata in percentuale inferiore dai partecipanti al progetto SPIN-UTI (24.0% vs 53.1%). Relativamente al secondo questionario, in totale sono stati analizzati i dati riferiti a 768 pazienti intubati. I risultati hanno dimostrato un elevato livello di compliance alle pratiche considerate ad eccezione dell’interruzione giornaliera sistematica della sedazione e protocollo di risveglio assistito e della decontaminazione digestiva selettiva. Complessivamente la compliance a tutte e cinque le componenti del bundle europeo è stata riportata nel 21.1% dei pazienti. CONCLUSIONI: Questa indagine, così come quella Europea, ha documentato un elevato potenziale di miglioramento delle pratiche cliniche e non cliniche volte a prevenire le IAP nelle UTI. La promozione dell'attuazione delle linee guida per la prevenzione delle IAP deve essere attuata insieme a quella della misura della compliance a tali linee guida e alla misura degli outcome come strumento per il miglioramento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.