Introduzione. I bambini sono in grado di distinguere precocemente il dominio corporeo da quello psicologico (Carey, 1985, 1995; Piaget, 1932/1972; Wellman e Gelman, 1992), tuttavia se e come siano in grado di mettere in relazione i due domini non è ancora stato studiato nella sua complessità. Questo aspetto risulta di particolare rilevanza sia a livello teorico che applicativo. Solo recentemente alcuni studi (Notaro, Gelman e Zimmerman, 2001, 2002) si sono occupati della capacità dei bambini di comprendere che stati appartenenti ad un dominio possono influenzare stati appartenenti all’altro, ma solo per le malattie psicosomatiche, indicando un aumento della comprensione al crescere dell’età. Inoltre, i bambini piccoli hanno difficoltà a riconoscere che una persona possa provare emozioni miste o ambivalenti, ad esempio gioia e tristezza per uno stesso evento, capacità che non si svilupperebbe prima dell’età scolare (Brown e Dunn, 1996; Fischer, Shaver e Carnochan, 1990; Harris, 1989). Alcune indicazioni indirette (Raccanello e Gobbo, 2004) suggeriscono che bambini impegnati a raccontare eventi personali associati a stati di malessere e benessere riportano spontaneamente alcune situazioni in cui elementi appartenenti ai due domini coesistono, in misura maggiore al crescere dell’età, specie per il malessere. Tali differenze permangono utilizzando un compito con esplicito riferimento all’integrazione tra i due domini? Al fine di conoscere la capacità di comprendere che aspetti di tipo fisico e psicologico possono coesistere, si è indagato se e come bambini dai 5 ai 9 anni, ed adulti, accettano la compresenza di stati appartenenti al dominio fisico o psicologico, di valenza negativa o positiva. Metodo. Partecipanti. 60 bambini divisi in 3 gruppi di età (5, 7, 9 anni), e 20 adulti. Materiale e procedura. Dopo verifica sulla conoscenza dei termini utilizzati, ai partecipanti sono stati proposti 24 abbinamenti tra termini relativi a stati di malessere e/o benessere, chiedendo se era possibile che fossero compresenti stati caratterizzati da (a) stessa valenza e dominio diverso (es., essere ammalato – essere triste); (b) valenza diversa e stesso dominio (es., essere ammalato – essere sano); (c) valenza e dominio diversi (es., essere ammalato – essere felice), e richiedendone una giustificazione esplicita. Infine, è stato chiesto ai partecipanti se avevano personalmente vissuto situazioni caratterizzate dalla coesistenza degli stati di cui avevano valutato la compresenza. Codifica. Il materiale è stato audio-registrato e trascritto verbatim. Per ogni abbinamento proposto sono stati valutati l’accettazione della coesistenza e aspetti della giustificazione, quali plausibilità, complessità e tipo di relazione tra stati. In merito all’esperienza personale, sono stati codificati presenza e contesto in cui ha avuto luogo. Il 30% dei protocolli è stato codificato da un secondo giudice (accordo medio: 97%). Risultati. Sono state condotte analisi statistiche con test parametrici (ANOVA) e non parametrici (χ2). In primo luogo, sia per i bambini che per gli adulti la compresenza di stati con stessa valenza e dominio opposto è stata accettata ampiamente, anche se non era stata necessariamente esperita personalmente. Ciò indica che aspetti fisici e psicologici sottostanno alla concettualizzazione di malessere e benessere a tutte le età, integrandosi nello spiegare lo stato di una persona. In secondo luogo, è stata scarsamente accettata la compresenza di stati dello stesso dominio ma con valenza opposta, raramente esperita dai partecipanti. Ciò risulta condivisibile per il dominio fisico; tuttavia, per il dominio psicologico, possono esistere situazioni in cui tale compresenza è possibile (es., quando uno stesso evento provoca emozioni contrastanti in una stessa persona). Nonostante il riconoscimento di tali emozioni ambivalenti inizi dall’età scolare, le prestazioni erano basse a tutte le età. In terzo luogo, l’accettazione della compresenza di stati sia con dominio che valenza opposta aumentava con l’età, senza differenze tra bambini di 9 anni ed adulti. Da una parte questo effetto può essere dovuto al maggiore sforzo cognitivo richiesto rispetto alla valutazione di stati con stessa valenza e dominio opposto. Dall’altra parte ciò potrebbe essere legato al vissuto personale, che aumentava con l’età. Infine, dall’analisi delle giustificazioni è emerso che la rappresentazione relativa a tutti gli abbinamenti proposti diventava più articolata, complessa e astratta con l’età. Concludendo, si sono ottenute con questi stimoli informazioni, pur se a livello esplorativo, sulla capacità di integrare domini diversi nella rappresentazione di stati di malessere e benessere. È in corso un’ulteriore ricerca in cui si amplia quanto finora indagato, studiando se e come bambini e adulti concettualizzino influenze causali tra i diversi stati.

Comprensione della coesistenza di stati opposti per valenza e/o dominio nei bambini

RACCANELLO, Daniela
2006-01-01

Abstract

Introduzione. I bambini sono in grado di distinguere precocemente il dominio corporeo da quello psicologico (Carey, 1985, 1995; Piaget, 1932/1972; Wellman e Gelman, 1992), tuttavia se e come siano in grado di mettere in relazione i due domini non è ancora stato studiato nella sua complessità. Questo aspetto risulta di particolare rilevanza sia a livello teorico che applicativo. Solo recentemente alcuni studi (Notaro, Gelman e Zimmerman, 2001, 2002) si sono occupati della capacità dei bambini di comprendere che stati appartenenti ad un dominio possono influenzare stati appartenenti all’altro, ma solo per le malattie psicosomatiche, indicando un aumento della comprensione al crescere dell’età. Inoltre, i bambini piccoli hanno difficoltà a riconoscere che una persona possa provare emozioni miste o ambivalenti, ad esempio gioia e tristezza per uno stesso evento, capacità che non si svilupperebbe prima dell’età scolare (Brown e Dunn, 1996; Fischer, Shaver e Carnochan, 1990; Harris, 1989). Alcune indicazioni indirette (Raccanello e Gobbo, 2004) suggeriscono che bambini impegnati a raccontare eventi personali associati a stati di malessere e benessere riportano spontaneamente alcune situazioni in cui elementi appartenenti ai due domini coesistono, in misura maggiore al crescere dell’età, specie per il malessere. Tali differenze permangono utilizzando un compito con esplicito riferimento all’integrazione tra i due domini? Al fine di conoscere la capacità di comprendere che aspetti di tipo fisico e psicologico possono coesistere, si è indagato se e come bambini dai 5 ai 9 anni, ed adulti, accettano la compresenza di stati appartenenti al dominio fisico o psicologico, di valenza negativa o positiva. Metodo. Partecipanti. 60 bambini divisi in 3 gruppi di età (5, 7, 9 anni), e 20 adulti. Materiale e procedura. Dopo verifica sulla conoscenza dei termini utilizzati, ai partecipanti sono stati proposti 24 abbinamenti tra termini relativi a stati di malessere e/o benessere, chiedendo se era possibile che fossero compresenti stati caratterizzati da (a) stessa valenza e dominio diverso (es., essere ammalato – essere triste); (b) valenza diversa e stesso dominio (es., essere ammalato – essere sano); (c) valenza e dominio diversi (es., essere ammalato – essere felice), e richiedendone una giustificazione esplicita. Infine, è stato chiesto ai partecipanti se avevano personalmente vissuto situazioni caratterizzate dalla coesistenza degli stati di cui avevano valutato la compresenza. Codifica. Il materiale è stato audio-registrato e trascritto verbatim. Per ogni abbinamento proposto sono stati valutati l’accettazione della coesistenza e aspetti della giustificazione, quali plausibilità, complessità e tipo di relazione tra stati. In merito all’esperienza personale, sono stati codificati presenza e contesto in cui ha avuto luogo. Il 30% dei protocolli è stato codificato da un secondo giudice (accordo medio: 97%). Risultati. Sono state condotte analisi statistiche con test parametrici (ANOVA) e non parametrici (χ2). In primo luogo, sia per i bambini che per gli adulti la compresenza di stati con stessa valenza e dominio opposto è stata accettata ampiamente, anche se non era stata necessariamente esperita personalmente. Ciò indica che aspetti fisici e psicologici sottostanno alla concettualizzazione di malessere e benessere a tutte le età, integrandosi nello spiegare lo stato di una persona. In secondo luogo, è stata scarsamente accettata la compresenza di stati dello stesso dominio ma con valenza opposta, raramente esperita dai partecipanti. Ciò risulta condivisibile per il dominio fisico; tuttavia, per il dominio psicologico, possono esistere situazioni in cui tale compresenza è possibile (es., quando uno stesso evento provoca emozioni contrastanti in una stessa persona). Nonostante il riconoscimento di tali emozioni ambivalenti inizi dall’età scolare, le prestazioni erano basse a tutte le età. In terzo luogo, l’accettazione della compresenza di stati sia con dominio che valenza opposta aumentava con l’età, senza differenze tra bambini di 9 anni ed adulti. Da una parte questo effetto può essere dovuto al maggiore sforzo cognitivo richiesto rispetto alla valutazione di stati con stessa valenza e dominio opposto. Dall’altra parte ciò potrebbe essere legato al vissuto personale, che aumentava con l’età. Infine, dall’analisi delle giustificazioni è emerso che la rappresentazione relativa a tutti gli abbinamenti proposti diventava più articolata, complessa e astratta con l’età. Concludendo, si sono ottenute con questi stimoli informazioni, pur se a livello esplorativo, sulla capacità di integrare domini diversi nella rappresentazione di stati di malessere e benessere. È in corso un’ulteriore ricerca in cui si amplia quanto finora indagato, studiando se e come bambini e adulti concettualizzino influenze causali tra i diversi stati.
2006
Coesistenza, Malessere e Benessere, Dominio Fisico e Psicologico, Comprensione, Bambini
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/319481
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