Introduzione. Il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) è una condizione del neurosviluppo che può persistere in età adulta, influenzando profondamente il funzionamento psicosociale, in particolare in ambito lavorativo. Nonostante l’aumento dell’interesse per l’ADHD nell’adulto, resta limitata la comprensione delle sue implicazioni occupazionali, specialmente in relazione a fattori contestuali e disturbi in comorbidità. Obiettivi. La presente narrative review mira a sintetizzare le evidenze disponibili sulla relazione tra ADHD in età adulta ed esiti occupazionali, approfondendo il ruolo delle comorbidità psichiatriche e dei fattori protettivi. Metodo. È stata condotta una revisione narrativa della letteratura scientifica recente, privilegiando studi empirici basati su dati oggettivi (registri amministrativi e banche dati sanitarie), con particolare attenzione alla produzione scandinava, nota per la qualità dei dati clinici e sociooccupazionali. Risultati. Le evidenze mostrano che gli adulti con ADHD sono maggiormente soggetti a disoccupazione, instabilità lavorativa, assenze prolungate per malattia ed esclusione dal mercato del lavoro. Le comorbidità psichiatriche, in particolare ansia, depressione e uso di sostanze, aggravano significativamente gli esiti occupazionali. Un livello di istruzione superiore si conferma come un importante fattore protettivo, sebbene non sia chiaro se tale traguardo sia accessibile anche ai soggetti con sintomi connessi al disturbo dell’ADHD più marcati. Alcuni studi suggeriscono inoltre un possibile effetto moderatore della stabilità relazionale. Limiti. Dato che il lavoro si configura come una narrative literature review, non è stata effettuata una valutazione sistematica della qualità metodologica degli studi inclusi. Inoltre, la generalizzabilità dei dati scandinavi ad altri contesti culturali e occupazionali resta da verificare. Aspetti innovativi. L’utilizzo di dati oggettivi su larga scala, raramente impiegati nella letteratura precedente, consente una visione più affidabile e approfondita dell’impatto dell’ADHD in età adulta sul funzionamento lavorativo, supportando lo sviluppo di interventi mirati e basati su evidenze empiriche.

ADHD e disoccupazione: il peso delle comorbidità e dei fattori protettivi - una revisione narrativa

Martina Pastorelli
;
Alessandro Mancini
;
Michele Scandola;Andrea Ceschi;Riccardo Sartori.
2025-01-01

Abstract

Introduzione. Il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) è una condizione del neurosviluppo che può persistere in età adulta, influenzando profondamente il funzionamento psicosociale, in particolare in ambito lavorativo. Nonostante l’aumento dell’interesse per l’ADHD nell’adulto, resta limitata la comprensione delle sue implicazioni occupazionali, specialmente in relazione a fattori contestuali e disturbi in comorbidità. Obiettivi. La presente narrative review mira a sintetizzare le evidenze disponibili sulla relazione tra ADHD in età adulta ed esiti occupazionali, approfondendo il ruolo delle comorbidità psichiatriche e dei fattori protettivi. Metodo. È stata condotta una revisione narrativa della letteratura scientifica recente, privilegiando studi empirici basati su dati oggettivi (registri amministrativi e banche dati sanitarie), con particolare attenzione alla produzione scandinava, nota per la qualità dei dati clinici e sociooccupazionali. Risultati. Le evidenze mostrano che gli adulti con ADHD sono maggiormente soggetti a disoccupazione, instabilità lavorativa, assenze prolungate per malattia ed esclusione dal mercato del lavoro. Le comorbidità psichiatriche, in particolare ansia, depressione e uso di sostanze, aggravano significativamente gli esiti occupazionali. Un livello di istruzione superiore si conferma come un importante fattore protettivo, sebbene non sia chiaro se tale traguardo sia accessibile anche ai soggetti con sintomi connessi al disturbo dell’ADHD più marcati. Alcuni studi suggeriscono inoltre un possibile effetto moderatore della stabilità relazionale. Limiti. Dato che il lavoro si configura come una narrative literature review, non è stata effettuata una valutazione sistematica della qualità metodologica degli studi inclusi. Inoltre, la generalizzabilità dei dati scandinavi ad altri contesti culturali e occupazionali resta da verificare. Aspetti innovativi. L’utilizzo di dati oggettivi su larga scala, raramente impiegati nella letteratura precedente, consente una visione più affidabile e approfondita dell’impatto dell’ADHD in età adulta sul funzionamento lavorativo, supportando lo sviluppo di interventi mirati e basati su evidenze empiriche.
2025
ADHD; Occupazione; Comorbilità ADHD; Fattori protettivi ADHD; ADHD in età adulta .
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/1171389
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