Gli ambienti rigeneranti, ovvero ambienti che promuovono, e non solo consentono, il recupero di risorse (biologiche, cognitive, psicologiche, sociali) in un individuo (Hartig, 2004), sono diventati un importante campo di ricerca in psicologia ambientale (Staats, 2012). Molti studi empirici suggeriscono che la natura è l’ambiente più rigenerante. Tuttavia, come evidenziato in alcune recensioni e meta-analisi (Berto, 2014; Hartig et al., 2014; McMahan & Estes, 2015; Ohly et al., 2016), c’è una grandissima eterogeneità, per quanto riguarda il metodo e la progettazione degli Studi, che rendono difficile confrontare i risultati e trarre conclusioni. Per questo motivo è stata fatta una revisione della letteratura degli effetti dell’esposizione ad ambienti naturali sul funzionamento globale (biologico, cognitivo, psicologico e sociale) dell’individuo per indagare le differenze rispetto all’esposizione ad ambienti non naturali. L’obiettivo generale è quello di verificare tramite metodi meta-analitici l’effetto medio riportato in letteratura e la presenza di moderatori (variabili metodologiche) che influenzano tale effetto. In quest’occasione vengono riportati i risultati preliminari delle analisi condotte su una parte degli Studi selezionati (circa la metà) che hanno indagato i livelli di attenzione misurati attraverso test cognitivi. Tali studi si basano sull’Attention Restoration Theory che suggerisce che l’esposizione ad ambienti naturali permette alle persone di liberare l’attenzione volontaria e di recuperare da una situazione di fatica cognitiva (Kaplan, 1995). 17 studi (n = 786) hanno soddisfatto i criteri di inclusione (studio sperimentale e controllato; esposizione ad almeno due ambienti reali o virtuali: uno con elementi naturali e uno senza elementi naturali; partecipanti sani in età lavorativa: range 18-65) e riportavano sufficienti dati per le analisi. Analisi di moderazione univariate sono state utilizzate per verificare l’effetto delle seguenti caratteristiche metodologiche: tipo di strumento utilizzato (Attention network test, SART, Stroop, altro), tipo (virtuale, ambiente interno, ambiente esterno) e durata dell’esposizione (meno di 5 minuti, 6-10 minuti, 11-20 minuti, 1 ora). Le analisi hanno evidenziato un effect size medio positivo (D di cohen [I.C.] = 0.51 [0.03-1.00]) con una significativa eterogeneità tra gli studi (Q(16) = 90.00, p < .001). Tuttavia, nessuna analisi di moderazione è risultata significativa. Questi risultati suggeriscono che l’esposizione ad ambienti naturali ha un effetto positivo sul funzionamento cognitivo, in particolare sui livelli di attenzione, delle persone indipendentemente dal test per l’attenzione utilizzato e dal tipo e durata dell’esposizione. Ulteriori analisi verranno condotte per verificare se altre variabili metodologiche (ad esempio il disegno di ricerca) oppure le differenze individuali (età, genere, provenienza geografica) sono in grado di spiegare, almeno in parte, l’eterogeneità tra studi.

Effetti dell’esposizione ad ambienti naturali sui processi attentivi: risultati preliminari di una meta-analisi.

Menardo E.;Pasini M.;Brondino M.
2019-01-01

Abstract

Gli ambienti rigeneranti, ovvero ambienti che promuovono, e non solo consentono, il recupero di risorse (biologiche, cognitive, psicologiche, sociali) in un individuo (Hartig, 2004), sono diventati un importante campo di ricerca in psicologia ambientale (Staats, 2012). Molti studi empirici suggeriscono che la natura è l’ambiente più rigenerante. Tuttavia, come evidenziato in alcune recensioni e meta-analisi (Berto, 2014; Hartig et al., 2014; McMahan & Estes, 2015; Ohly et al., 2016), c’è una grandissima eterogeneità, per quanto riguarda il metodo e la progettazione degli Studi, che rendono difficile confrontare i risultati e trarre conclusioni. Per questo motivo è stata fatta una revisione della letteratura degli effetti dell’esposizione ad ambienti naturali sul funzionamento globale (biologico, cognitivo, psicologico e sociale) dell’individuo per indagare le differenze rispetto all’esposizione ad ambienti non naturali. L’obiettivo generale è quello di verificare tramite metodi meta-analitici l’effetto medio riportato in letteratura e la presenza di moderatori (variabili metodologiche) che influenzano tale effetto. In quest’occasione vengono riportati i risultati preliminari delle analisi condotte su una parte degli Studi selezionati (circa la metà) che hanno indagato i livelli di attenzione misurati attraverso test cognitivi. Tali studi si basano sull’Attention Restoration Theory che suggerisce che l’esposizione ad ambienti naturali permette alle persone di liberare l’attenzione volontaria e di recuperare da una situazione di fatica cognitiva (Kaplan, 1995). 17 studi (n = 786) hanno soddisfatto i criteri di inclusione (studio sperimentale e controllato; esposizione ad almeno due ambienti reali o virtuali: uno con elementi naturali e uno senza elementi naturali; partecipanti sani in età lavorativa: range 18-65) e riportavano sufficienti dati per le analisi. Analisi di moderazione univariate sono state utilizzate per verificare l’effetto delle seguenti caratteristiche metodologiche: tipo di strumento utilizzato (Attention network test, SART, Stroop, altro), tipo (virtuale, ambiente interno, ambiente esterno) e durata dell’esposizione (meno di 5 minuti, 6-10 minuti, 11-20 minuti, 1 ora). Le analisi hanno evidenziato un effect size medio positivo (D di cohen [I.C.] = 0.51 [0.03-1.00]) con una significativa eterogeneità tra gli studi (Q(16) = 90.00, p < .001). Tuttavia, nessuna analisi di moderazione è risultata significativa. Questi risultati suggeriscono che l’esposizione ad ambienti naturali ha un effetto positivo sul funzionamento cognitivo, in particolare sui livelli di attenzione, delle persone indipendentemente dal test per l’attenzione utilizzato e dal tipo e durata dell’esposizione. Ulteriori analisi verranno condotte per verificare se altre variabili metodologiche (ad esempio il disegno di ricerca) oppure le differenze individuali (età, genere, provenienza geografica) sono in grado di spiegare, almeno in parte, l’eterogeneità tra studi.
2019
Ambienti rigenerativi, meta-analisi, moderazione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/1014610
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