Una delle attuali sfide delle nostre società è creare le condizioni per una buona convivenza tra gruppi culturali che vivono su uno stesso territorio. Ma parlare di buona convivenza non vuol dire solo riferirsi alle relazioni tra autoctoni e immigrati, tema da tempo oggetto di analisi della psicologia. In scenari che registrano continui mutamenti demografici di paesi e comunità, dove gruppi con storie e tempistiche diverse di migrazione convivono negli stessi territori, è importante cogliere come, gruppi culturali non autoctoni si pongono verso “nuovi” e “vecchi” immigrati. Tra questi ultimi, un gruppo culturale tradizionalmente associato all’immagine del migrante e che sembra mantenere immutata nel tempo la posizione di detentore di un pregiudizio stabile, unico e univalente (Meneghini, 2017) è quello degli zingari. Il presente contributo si è posto l’obiettivo di indagare in due piccoli gruppi di partecipanti, uno di giovani immigrati albanesi da tempo residenti in Italia e uno, omologo, di italiani, i loro atteggiamenti verso il processo di acculturazione degli zingari e la motivazione al pregiudizio. Inoltre, negli italiani sono stati rilevati l’atteggiamento verso e la percezione del livello di acculturazione degli albanesi e negli albanesi verso il proprio gruppo culturale. Modello teorico di riferimento è il Modello Esteso di Acculturazione Relativa (RAEM; Navas et al., 2005). Esso, oltre a ciò che era stato proposto da modelli precedenti (Berry, 2001; Bourhis et al., 1997; Piontkwoski et al., 2000), considera che le valutazioni delle strategie di acculturazione di un gruppo target possano differire a seconda del piano di realtà preso in esame (strategie percepite vs preferite) e utilizza la discrepanza tra i due piani (reale e ideale) per ottenere indicazioni sulla potenziale conflittualità delle relazioni tra i gruppi. Inoltre percezioni e preferenze sono misurate rispetto a 8 sfere di vita: 4 riferibili all’ambito pubblico (o periferico: sistema politico e di governo, welfare, lavoro, abitudini di consumo e economia familiare) e 4 a quello privato (o centrale: relazioni sociali, relazioni familiari, credenze e pratiche religiose, valori) (Navas & Rojas, 2010).

Atteggiamento verso gli zingari e acculturazione: un gruppo discriminato da maggioranza e minoranze

Meneghini, A. M.
;
2019-01-01

Abstract

Una delle attuali sfide delle nostre società è creare le condizioni per una buona convivenza tra gruppi culturali che vivono su uno stesso territorio. Ma parlare di buona convivenza non vuol dire solo riferirsi alle relazioni tra autoctoni e immigrati, tema da tempo oggetto di analisi della psicologia. In scenari che registrano continui mutamenti demografici di paesi e comunità, dove gruppi con storie e tempistiche diverse di migrazione convivono negli stessi territori, è importante cogliere come, gruppi culturali non autoctoni si pongono verso “nuovi” e “vecchi” immigrati. Tra questi ultimi, un gruppo culturale tradizionalmente associato all’immagine del migrante e che sembra mantenere immutata nel tempo la posizione di detentore di un pregiudizio stabile, unico e univalente (Meneghini, 2017) è quello degli zingari. Il presente contributo si è posto l’obiettivo di indagare in due piccoli gruppi di partecipanti, uno di giovani immigrati albanesi da tempo residenti in Italia e uno, omologo, di italiani, i loro atteggiamenti verso il processo di acculturazione degli zingari e la motivazione al pregiudizio. Inoltre, negli italiani sono stati rilevati l’atteggiamento verso e la percezione del livello di acculturazione degli albanesi e negli albanesi verso il proprio gruppo culturale. Modello teorico di riferimento è il Modello Esteso di Acculturazione Relativa (RAEM; Navas et al., 2005). Esso, oltre a ciò che era stato proposto da modelli precedenti (Berry, 2001; Bourhis et al., 1997; Piontkwoski et al., 2000), considera che le valutazioni delle strategie di acculturazione di un gruppo target possano differire a seconda del piano di realtà preso in esame (strategie percepite vs preferite) e utilizza la discrepanza tra i due piani (reale e ideale) per ottenere indicazioni sulla potenziale conflittualità delle relazioni tra i gruppi. Inoltre percezioni e preferenze sono misurate rispetto a 8 sfere di vita: 4 riferibili all’ambito pubblico (o periferico: sistema politico e di governo, welfare, lavoro, abitudini di consumo e economia familiare) e 4 a quello privato (o centrale: relazioni sociali, relazioni familiari, credenze e pratiche religiose, valori) (Navas & Rojas, 2010).
2019
9788898010943
relazioni intergruppi, acculturazione, zingari
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