Negli ultimi anni la letteratura ha riconosciuto il ruolo relativo allo sviluppo motorio sul comportamento sociale. In particolare, una rassegna presenta la complessa relazione tra il dominio di sviluppo motorio e sociale, includendo ricerche sullo sviluppo tipico e atipico (Leonard & Hill, 2014). Bar-Haim e Bart (2006), in uno studio con 88 bambini tra i 5 e 6 anni, hanno rilevato che i bambini con basse prestazioni motorie partecipano meno ai giochi sociali rispetto ai bambini con maggiori abilità motorie. Sempre Bart (2007), in uno studio longitudinale, ha rilevato una relazione tra le abilità motorie nei bambini di 5-6 anni e la manifestazione di comportamenti sociali a 6-7 anni. Un altro studio longitudinale (Ommundsen, Gundersen, & Mjaavatn, 2010) ha mostrato una correlazione tra le abilità grosso-motorie valutate a 6-7 anni e lo status sociometrico a 9-10 anni. Molta della letteratura internazionale ha indagato come la posizione sociale sia connessa a manifestazione di comportamenti sociali. In particolare, i bambini rifiutati presentano un basso livello di abilità sociali, sono poco capaci di intraprendere relazioni con pari, sono più propensi a ricorrere all’aggressività in risposta a un fallimento nelle interazioni, sono poco rispettosi delle regole, e sono poco disponibili a condividere i giochi con gli altri (Dodge, Coie, & Lynam, 2006). Al contrario, i bambini popolari presentano alti livelli adattamento sociale (Braza et al., 2007), una più bassa probabilità di manifestare comportamenti aggressivi (Fabes & Eisenberg, 1992), tendono a prestare maggior aiuto ai compagni, e a essere più amichevoli nei loro confronti, rispetto ai coetanei meno popolari. Uno studio su bambini di 6-7 anni, condotto attraverso la somministrazione combinata di questionari a bambini, educatrici e genitori, mostra che i bambini più goffi si sentono meno accettati dai pari (Schoemaker & Kalverboer, 1994). Le educatrici e i genitori giudicano questi bambini più introversi, più isolati, più insicuri e con maggiori difficoltà di relazione con i pari rispetto al gruppo di controllo. Inoltre, è interessante notare come i bambini considerati moderatamente goffi mostrano più comportamenti socialmente negativi rispetto ai bambini che sono più goffi. Gli autori interpretano il comportamento aggressivo agito da questi bambini come strategia di nascondere la goffaggine. Similmente, anche i bambini tra gli 11 e 12 anni con migliori competenze motorie godono di maggiore popolarità e sono maggiormente scelti dai compagni, rispetto a bambini più impacciati (Vedul-Kjelsås, Sigmundsson, Stensdotter, & Haga, 2012). In uno studio, condotto su 218 bambini suddivisi in due gruppi 8-10 anni e 12-14 anni, i risultati mostrano che i bambini con basse capacità motorie sembrano avere difficoltà in termini di comportamento sociale (Skinner & Piek, 2001). Riassumendo, alcuni studi hanno mostrato associazioni tra acquisizione della locomozione autonoma ed evoluzione dei comportamenti sociali con l’adulto (Clearfield, 2010; Karasik, Tamis-Lemonda, & Adolph, 2011), altri hanno rilevato associazioni tra abilità motorie possedute in età prescolare/scolare e status sociometrico (Leonard & Hill, 2014) da un lato, e capacità di adattamento sociale percepita dalle insegnanti (Bar-Haim & Bart, 2006) dall’altro. Tuttavia, i risultati riportati nei molteplici studi sulle abilità motorie fondamentali e la competenza sociale presentano risultati contrastanti. Inoltre, la valutazione delle abilità motorie fondamentali sembra avvenire esclusivamente in contesti clinici per lo screening dello sviluppo motorio tipico e atipico, e in forma sistematica solo a partire dall’età prescolare. Gli studi riportati sopra documentano: a) l’importanza delle abilità motorie fondamentali come parte essenziale dello sviluppo tipico del bambino e all’impatto sulle competenze sociali (Thelen, 2000); b) associazioni tra acquisizione della locomozione autonoma ed evoluzione dei comportamenti sociali con il caregiver (Clearfield et al., 2008; Karasik et al., 2011), c) relazioni tra le difficoltà di coordinazione motoria e comportamenti sociali negativi tra pari (Bouffard, Watkinson, Thompson, Dunn e Romanow, 1989; Skinner & Piek, 2001). Alla luce di queste considerazione, l’obiettivo dello studio presentato nel poster è esaminare la relazione tra abilità motorie e competenza sociale percepita dalle educatrici e, per i più grandi, espressa anche dallo status sociometrico, in bambini che frequentano il Nido. Ci aspettiamo che i bambini con maggiori abilità locomotorie siano anche quelli più competenti nelle abilità sociali. La letteratura documenta che, già dall’età prescolare, i bambini con più elevate abilità locomotorie siano più competenti nel dominio sociale.
Abilità locomotorie e competenza sociale nel contesto del Nido
Rigo Federica;Andalò Beatrice;
2016-01-01
Abstract
Negli ultimi anni la letteratura ha riconosciuto il ruolo relativo allo sviluppo motorio sul comportamento sociale. In particolare, una rassegna presenta la complessa relazione tra il dominio di sviluppo motorio e sociale, includendo ricerche sullo sviluppo tipico e atipico (Leonard & Hill, 2014). Bar-Haim e Bart (2006), in uno studio con 88 bambini tra i 5 e 6 anni, hanno rilevato che i bambini con basse prestazioni motorie partecipano meno ai giochi sociali rispetto ai bambini con maggiori abilità motorie. Sempre Bart (2007), in uno studio longitudinale, ha rilevato una relazione tra le abilità motorie nei bambini di 5-6 anni e la manifestazione di comportamenti sociali a 6-7 anni. Un altro studio longitudinale (Ommundsen, Gundersen, & Mjaavatn, 2010) ha mostrato una correlazione tra le abilità grosso-motorie valutate a 6-7 anni e lo status sociometrico a 9-10 anni. Molta della letteratura internazionale ha indagato come la posizione sociale sia connessa a manifestazione di comportamenti sociali. In particolare, i bambini rifiutati presentano un basso livello di abilità sociali, sono poco capaci di intraprendere relazioni con pari, sono più propensi a ricorrere all’aggressività in risposta a un fallimento nelle interazioni, sono poco rispettosi delle regole, e sono poco disponibili a condividere i giochi con gli altri (Dodge, Coie, & Lynam, 2006). Al contrario, i bambini popolari presentano alti livelli adattamento sociale (Braza et al., 2007), una più bassa probabilità di manifestare comportamenti aggressivi (Fabes & Eisenberg, 1992), tendono a prestare maggior aiuto ai compagni, e a essere più amichevoli nei loro confronti, rispetto ai coetanei meno popolari. Uno studio su bambini di 6-7 anni, condotto attraverso la somministrazione combinata di questionari a bambini, educatrici e genitori, mostra che i bambini più goffi si sentono meno accettati dai pari (Schoemaker & Kalverboer, 1994). Le educatrici e i genitori giudicano questi bambini più introversi, più isolati, più insicuri e con maggiori difficoltà di relazione con i pari rispetto al gruppo di controllo. Inoltre, è interessante notare come i bambini considerati moderatamente goffi mostrano più comportamenti socialmente negativi rispetto ai bambini che sono più goffi. Gli autori interpretano il comportamento aggressivo agito da questi bambini come strategia di nascondere la goffaggine. Similmente, anche i bambini tra gli 11 e 12 anni con migliori competenze motorie godono di maggiore popolarità e sono maggiormente scelti dai compagni, rispetto a bambini più impacciati (Vedul-Kjelsås, Sigmundsson, Stensdotter, & Haga, 2012). In uno studio, condotto su 218 bambini suddivisi in due gruppi 8-10 anni e 12-14 anni, i risultati mostrano che i bambini con basse capacità motorie sembrano avere difficoltà in termini di comportamento sociale (Skinner & Piek, 2001). Riassumendo, alcuni studi hanno mostrato associazioni tra acquisizione della locomozione autonoma ed evoluzione dei comportamenti sociali con l’adulto (Clearfield, 2010; Karasik, Tamis-Lemonda, & Adolph, 2011), altri hanno rilevato associazioni tra abilità motorie possedute in età prescolare/scolare e status sociometrico (Leonard & Hill, 2014) da un lato, e capacità di adattamento sociale percepita dalle insegnanti (Bar-Haim & Bart, 2006) dall’altro. Tuttavia, i risultati riportati nei molteplici studi sulle abilità motorie fondamentali e la competenza sociale presentano risultati contrastanti. Inoltre, la valutazione delle abilità motorie fondamentali sembra avvenire esclusivamente in contesti clinici per lo screening dello sviluppo motorio tipico e atipico, e in forma sistematica solo a partire dall’età prescolare. Gli studi riportati sopra documentano: a) l’importanza delle abilità motorie fondamentali come parte essenziale dello sviluppo tipico del bambino e all’impatto sulle competenze sociali (Thelen, 2000); b) associazioni tra acquisizione della locomozione autonoma ed evoluzione dei comportamenti sociali con il caregiver (Clearfield et al., 2008; Karasik et al., 2011), c) relazioni tra le difficoltà di coordinazione motoria e comportamenti sociali negativi tra pari (Bouffard, Watkinson, Thompson, Dunn e Romanow, 1989; Skinner & Piek, 2001). Alla luce di queste considerazione, l’obiettivo dello studio presentato nel poster è esaminare la relazione tra abilità motorie e competenza sociale percepita dalle educatrici e, per i più grandi, espressa anche dallo status sociometrico, in bambini che frequentano il Nido. Ci aspettiamo che i bambini con maggiori abilità locomotorie siano anche quelli più competenti nelle abilità sociali. La letteratura documenta che, già dall’età prescolare, i bambini con più elevate abilità locomotorie siano più competenti nel dominio sociale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.