L’ambiente acustico riveste un ruolo fondamentale per lo sviluppo linguistico dei bambini con impianto cocleare (IC) (Guerzoni & Cuda, 2017). Tuttavia, sono ancora poche le ricerche empiriche che hanno approfondito tale ambito, focalizzandosi inoltre su pochi indicatori. L’obiettivo di questo studio preliminare è indagare la relazione tra le caratteristiche dell’ambiente acustico e la produzione spontanea del bambino con IC attraverso un’analisi longitudinale. Partecipano allo studio cinque bambini madrelingua italiani con sordità congenita profonda, seguiti presso l’ospedale di Piacenza ‘Guglielmo da Saliceto’. L’età cronologica all’attivazione dell’IC è compresa tra i 13 e i 34 mesi (M=22.16; DS=9.53). La produzione spontanea dei bambini è stata rilevata attraverso tre osservazioni, prima dell’intervento, a tre e a sei mesi dall’attivazione dell’IC. Le osservazioni sono state trascritte e codificate utilizzando il sistema Chat di Childes (MacWhinney, 2000). In corrispondenza del terzo e del sesto mese, utilizzando il data logging, sono stati raccolti e analizzati i dati dell’esposizione ai diversi ambienti acustici. I dati, al terzo e al sesto mese dall’attivazione dell’IC, hanno mostrano che i bambini che presentavano un maggior incremento della lallazione variata (numero di enunciati: +4.33%; +2.89%) e di proto parole (numero di enunciati: +13.00%; + 6.28%), rispetto gli altri partecipanti, erano stati esposti in misura maggiore al parlato in quiete (tempo: 25.1%; 25.5%), ed al sesto mese anche alla musica (tempo: 31.72%). I dati preliminari mostrano un’associazione tra l’esposizione al parlato in quiete, alla musica e lo sviluppo linguistico del bambino. Si intende approfondire tali risultati su un campione più ampio di bambini e a diverse età, per comprendere le implicazioni per programmi di intervento personalizzati
Ambiente acustico e sviluppo linguistico di bambini con IC: uno studio preliminare
Marika Morelli
;Marinella Majorano
;
2018-01-01
Abstract
L’ambiente acustico riveste un ruolo fondamentale per lo sviluppo linguistico dei bambini con impianto cocleare (IC) (Guerzoni & Cuda, 2017). Tuttavia, sono ancora poche le ricerche empiriche che hanno approfondito tale ambito, focalizzandosi inoltre su pochi indicatori. L’obiettivo di questo studio preliminare è indagare la relazione tra le caratteristiche dell’ambiente acustico e la produzione spontanea del bambino con IC attraverso un’analisi longitudinale. Partecipano allo studio cinque bambini madrelingua italiani con sordità congenita profonda, seguiti presso l’ospedale di Piacenza ‘Guglielmo da Saliceto’. L’età cronologica all’attivazione dell’IC è compresa tra i 13 e i 34 mesi (M=22.16; DS=9.53). La produzione spontanea dei bambini è stata rilevata attraverso tre osservazioni, prima dell’intervento, a tre e a sei mesi dall’attivazione dell’IC. Le osservazioni sono state trascritte e codificate utilizzando il sistema Chat di Childes (MacWhinney, 2000). In corrispondenza del terzo e del sesto mese, utilizzando il data logging, sono stati raccolti e analizzati i dati dell’esposizione ai diversi ambienti acustici. I dati, al terzo e al sesto mese dall’attivazione dell’IC, hanno mostrano che i bambini che presentavano un maggior incremento della lallazione variata (numero di enunciati: +4.33%; +2.89%) e di proto parole (numero di enunciati: +13.00%; + 6.28%), rispetto gli altri partecipanti, erano stati esposti in misura maggiore al parlato in quiete (tempo: 25.1%; 25.5%), ed al sesto mese anche alla musica (tempo: 31.72%). I dati preliminari mostrano un’associazione tra l’esposizione al parlato in quiete, alla musica e lo sviluppo linguistico del bambino. Si intende approfondire tali risultati su un campione più ampio di bambini e a diverse età, per comprendere le implicazioni per programmi di intervento personalizzatiI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.