Le lucerne tardoantiche rinvenute nella domus c.d. di Tito Macro ad Aquileia offrono la possibilità di indagare i grandi cambiamenti produttivi, commerciali e iconografici nel campo dell’illuminazione durante il periodo tardoantico. In un clima di globale restringimento del mercato, accanto ai prodotti africani cominciano ad essere commercializzate imitazioni di lucerne africane, destinate a un’utenza diversificata, e che rappresentano un documento essenziale della produzione e della piccola distribuzione nei singoli contesti locali. Il nucleo esaminato ha offerto la possibilità di indagare sul fenomeno delle imitazioni di prodotti d’importazione africana in area nord-italica che sembra assumere notevole consistenza sopratutto dalla metà del V sec. d.C. in poi. Le caratteristiche del corpo ceramico delle imitazioni analizzate, nonché il loro particolare motivo decorativo ornante il disco, largamente diffuso anche tra gli originali in terra sigillata africana, sembrano evocare uno stesso centro produttivo che le analisi archeometriche eseguite suggeriscono collocare nell’area adriatica.
Nuovi dati sulle lucerne tardoantiche da Aquileia: i rinvenimenti della domus c.d. di Tito Macro
Diana Sergeeva Dobreva
2016-01-01
Abstract
Le lucerne tardoantiche rinvenute nella domus c.d. di Tito Macro ad Aquileia offrono la possibilità di indagare i grandi cambiamenti produttivi, commerciali e iconografici nel campo dell’illuminazione durante il periodo tardoantico. In un clima di globale restringimento del mercato, accanto ai prodotti africani cominciano ad essere commercializzate imitazioni di lucerne africane, destinate a un’utenza diversificata, e che rappresentano un documento essenziale della produzione e della piccola distribuzione nei singoli contesti locali. Il nucleo esaminato ha offerto la possibilità di indagare sul fenomeno delle imitazioni di prodotti d’importazione africana in area nord-italica che sembra assumere notevole consistenza sopratutto dalla metà del V sec. d.C. in poi. Le caratteristiche del corpo ceramico delle imitazioni analizzate, nonché il loro particolare motivo decorativo ornante il disco, largamente diffuso anche tra gli originali in terra sigillata africana, sembrano evocare uno stesso centro produttivo che le analisi archeometriche eseguite suggeriscono collocare nell’area adriatica.File | Dimensione | Formato | |
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