La loso a della religione è senza dubbio il corso più af- fascinante che un professore possa pensare di o rire ai suoi studenti. Solo la loso a antica può ambire allo stesso titolo, il che forse trova spiegazione nella nozione tanto ovvia quanto vera che i loso amano le storie; e non si può negare che la narrazione biblica sia una storia. Dal punto di vista fondazionale, la loso a della religione opera allo stesso modo della loso a del diritto. Così come il diritto naturale pone le condizioni di possibilità per tutti gli ordinamenti giuridici, così il concetto di Dio o re alla teologia speculativa la condizione di possibilità di tutti gli scritti sacri, come si vede immediatamente nel monoteismo abramitico, che trova nel concetto dell’unico Dio il fonda- mento delle Rivelazioni di Ebrei, Cristiani e Mussulmani, per mezzo delle quali Dio fa conoscere e manifesta la sua volontà agli uomini. Il punto da far valere, però, è che i loso sono diversi dai giuristi e dai teologi. I loso pensano la questione di Dio perché, come ha ben detto Jens Halfwassen, non appena l’ab- bandonano, la questione di Dio, la loso a rinuncia ad essere se 60 riccardo pozzo stessa1. Se pensassero come i giuristi, i loso considererebbero le proposizioni religiose come diritti riconosciuti all’interno di una società multireligiosa e multiculturale, per il mancato rispetto dei quali il potere legislativo ha stabilito sanzioni a partire da un determinato momento storico. Se pensassero come teologi, le valuterebbero secondo il loro accordo con i libri simbolici adottati dalle rispettive confessioni. Ma non è di questo che parlerò. Quando la loso a considera la questione di Dio, lo fa in una dimensione metateoretica, dunque guardando prima di tutto al dialogo interreligioso. Di questo dialogo, la loso a si assume la responsabilità. Non deve rinunciarvi. Se è vero che la loso a non è neutrale, è anche vero che tocca alla loso a porre la condizione per il dialogo; la prima di tutte: il fatto della ragione. Insomma, i loso hanno il compito di considerare i testi religiosi due volte: in una prospettiva interreligiosa e in una prospettiva interculturale.
La religione dopo la critica alla religione. Un dibattito filosofico
POZZO, Riccardo
2017-01-01
Abstract
La loso a della religione è senza dubbio il corso più af- fascinante che un professore possa pensare di o rire ai suoi studenti. Solo la loso a antica può ambire allo stesso titolo, il che forse trova spiegazione nella nozione tanto ovvia quanto vera che i loso amano le storie; e non si può negare che la narrazione biblica sia una storia. Dal punto di vista fondazionale, la loso a della religione opera allo stesso modo della loso a del diritto. Così come il diritto naturale pone le condizioni di possibilità per tutti gli ordinamenti giuridici, così il concetto di Dio o re alla teologia speculativa la condizione di possibilità di tutti gli scritti sacri, come si vede immediatamente nel monoteismo abramitico, che trova nel concetto dell’unico Dio il fonda- mento delle Rivelazioni di Ebrei, Cristiani e Mussulmani, per mezzo delle quali Dio fa conoscere e manifesta la sua volontà agli uomini. Il punto da far valere, però, è che i loso sono diversi dai giuristi e dai teologi. I loso pensano la questione di Dio perché, come ha ben detto Jens Halfwassen, non appena l’ab- bandonano, la questione di Dio, la loso a rinuncia ad essere se 60 riccardo pozzo stessa1. Se pensassero come i giuristi, i loso considererebbero le proposizioni religiose come diritti riconosciuti all’interno di una società multireligiosa e multiculturale, per il mancato rispetto dei quali il potere legislativo ha stabilito sanzioni a partire da un determinato momento storico. Se pensassero come teologi, le valuterebbero secondo il loro accordo con i libri simbolici adottati dalle rispettive confessioni. Ma non è di questo che parlerò. Quando la loso a considera la questione di Dio, lo fa in una dimensione metateoretica, dunque guardando prima di tutto al dialogo interreligioso. Di questo dialogo, la loso a si assume la responsabilità. Non deve rinunciarvi. Se è vero che la loso a non è neutrale, è anche vero che tocca alla loso a porre la condizione per il dialogo; la prima di tutte: il fatto della ragione. Insomma, i loso hanno il compito di considerare i testi religiosi due volte: in una prospettiva interreligiosa e in una prospettiva interculturale.File | Dimensione | Formato | |
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