Riesaminando analiticamente le parti dedicate da Beccaria nella sua opera alla proprozione che deve esistere fra pene e delitti, si evidenziano i fondamenti del potere punitivo che deve basarsi sul danno sociale oggettivamente recato dai delitti e rispetto a cui va graduata proporzionalmente la pena, distinguendo le diverse categorie di reato in relazione agli interessi giuridici che offendono. Ne consegue la modernità del pensiero di Beccaria in quanto individua, con il fondamento del potere puntiivo, anche i limiti di legittimazione del suo esercizio, anticipando quelle eisgenze di oggettiva offensività del reato che poi sarà sviluppata dalla scuola classica e trova accoglimento nel diritto penale contemporaneo.

Il principio di proporzione fra delitti e pene quale limite di legittimazione del potere punitivo nel pensiero di Cesare Beccaria

PICOTTI, Lorenzo
2015-01-01

Abstract

Riesaminando analiticamente le parti dedicate da Beccaria nella sua opera alla proprozione che deve esistere fra pene e delitti, si evidenziano i fondamenti del potere punitivo che deve basarsi sul danno sociale oggettivamente recato dai delitti e rispetto a cui va graduata proporzionalmente la pena, distinguendo le diverse categorie di reato in relazione agli interessi giuridici che offendono. Ne consegue la modernità del pensiero di Beccaria in quanto individua, con il fondamento del potere puntiivo, anche i limiti di legittimazione del suo esercizio, anticipando quelle eisgenze di oggettiva offensività del reato che poi sarà sviluppata dalla scuola classica e trova accoglimento nel diritto penale contemporaneo.
2015
978-88-495-3051-3
DIRITTO PENALE MODERNO, ILLUMINISMO GIURIDICO, PROPORZIONE PENA, LEGITTIMAZIONE PENA, LIMITI SANZIONE PENALE
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