INTRODUZIONE. Vari studi mostrano che l’emianopsia omonima laterale è il deficit visivo più frequente dopo eventi neurologici acuti (es. ictus). Tale disturbo ha un importante impatto sul livello funzionale e la qualità della vita del paziente sin dall’insorgere sin alle fasi croniche della malattia [1]. Pazienti con deficit emianoptico presentano una riduzione del campo visivo e mostrano difficoltà nell’eseguire in maniera spontanea i movimenti saccadici necessari per compensare il disturbo. Tra gli approcci sviluppati per trattare l’emianopsia, recenti studi suggeriscono che training con un approccio compensatorio mostrano una buona efficacia nel recupero della disabilità associata [2,3]. Tra questi, il software NeuroEyeCoach (NEC) della Nova Vision è stato sviluppato per aiutare i pazienti a compensare i deficit di campo visivo aumentando l’efficacia dei loro movimenti oculari attraverso un esercizio sistematico di ricerca visiva. Lo scopo di questo studio è quello di valutare gli effetti di questo training nel recupero della disabilità conseguente al deficit emianoptico nei pazienti colpiti da ictus. MATERIALI E METODI. Sono stati reclutati 10 pazienti con ictus (M=9) con emianopsia omonima laterale. Due pazienti hanno abbandonato durante il trattamento. Otto hanno completato il trattamento con NEC. Prima (T0) e dopo il trattamento (T1) è stato somministrato un protocollo valutativo comprendente prove di ricerca visuo-spaziale sia computerizzate (previste dal NEC) che carta e matita (ricerca visiva, copia di figure, disegno spontaneo, bisezione di linee e compiti di lettura). Il programma, composto da 12 livelli (3 sezioni ciascuno) di crescente difficoltà, prevedeva tre incontri settimanali della durata di circa un’ora ciascuno. In ogni seduta il paziente doveva completare 3 sezioni di training. La lunghezza del trattamento dipendeva dall’abilità del paziente nel superare ogni livello. In particolare il software si adattava alle performance del soggetto, riproponendo, in caso di scarsa prestazione, il livello precedente con alcune agevolazioni (es. tempo di permanenza degli stimoli sullo schermo) RISULTATI. Due pazienti hanno abbandonato durante il trattamento. Otto hanno completato il trattamento con NEC. Un’analisi descrittiva mostra un incremento della performance dopo il trattamento. Nelle misure di outcome computerizzate, sono stati rilevati miglioramenti sia in termini di accuratezza sia in termini di tempo di esecuzione. I test carta e matita post-trattamento, registrano lievi miglioramenti nell’accuratezza, mentre il tempo di esecuzione si riduce notevolmente. CONCLUSIONI. Questi dati preliminari suggeriscono che il NEC è uno strumento efficace per il recupero del deficit emianoptico tramite approccio compensatorio. Il software sembra infatti favorire lo sviluppo di strategie di compensazione e migliorando così le prestazioni di esplorazione visiva

RIABILITAZIONE DELL’EMIANOPSIA OMONIMA LATERALE TRAMITE SOFTWARE NEUROEYE COACH IN PAZIENTI CON ICTUS CEREBRALE

VARALTA, Valentina;Fonte, Cristina;SMANIA, Nicola;PICELLI, Alessandro
2016-01-01

Abstract

INTRODUZIONE. Vari studi mostrano che l’emianopsia omonima laterale è il deficit visivo più frequente dopo eventi neurologici acuti (es. ictus). Tale disturbo ha un importante impatto sul livello funzionale e la qualità della vita del paziente sin dall’insorgere sin alle fasi croniche della malattia [1]. Pazienti con deficit emianoptico presentano una riduzione del campo visivo e mostrano difficoltà nell’eseguire in maniera spontanea i movimenti saccadici necessari per compensare il disturbo. Tra gli approcci sviluppati per trattare l’emianopsia, recenti studi suggeriscono che training con un approccio compensatorio mostrano una buona efficacia nel recupero della disabilità associata [2,3]. Tra questi, il software NeuroEyeCoach (NEC) della Nova Vision è stato sviluppato per aiutare i pazienti a compensare i deficit di campo visivo aumentando l’efficacia dei loro movimenti oculari attraverso un esercizio sistematico di ricerca visiva. Lo scopo di questo studio è quello di valutare gli effetti di questo training nel recupero della disabilità conseguente al deficit emianoptico nei pazienti colpiti da ictus. MATERIALI E METODI. Sono stati reclutati 10 pazienti con ictus (M=9) con emianopsia omonima laterale. Due pazienti hanno abbandonato durante il trattamento. Otto hanno completato il trattamento con NEC. Prima (T0) e dopo il trattamento (T1) è stato somministrato un protocollo valutativo comprendente prove di ricerca visuo-spaziale sia computerizzate (previste dal NEC) che carta e matita (ricerca visiva, copia di figure, disegno spontaneo, bisezione di linee e compiti di lettura). Il programma, composto da 12 livelli (3 sezioni ciascuno) di crescente difficoltà, prevedeva tre incontri settimanali della durata di circa un’ora ciascuno. In ogni seduta il paziente doveva completare 3 sezioni di training. La lunghezza del trattamento dipendeva dall’abilità del paziente nel superare ogni livello. In particolare il software si adattava alle performance del soggetto, riproponendo, in caso di scarsa prestazione, il livello precedente con alcune agevolazioni (es. tempo di permanenza degli stimoli sullo schermo) RISULTATI. Due pazienti hanno abbandonato durante il trattamento. Otto hanno completato il trattamento con NEC. Un’analisi descrittiva mostra un incremento della performance dopo il trattamento. Nelle misure di outcome computerizzate, sono stati rilevati miglioramenti sia in termini di accuratezza sia in termini di tempo di esecuzione. I test carta e matita post-trattamento, registrano lievi miglioramenti nell’accuratezza, mentre il tempo di esecuzione si riduce notevolmente. CONCLUSIONI. Questi dati preliminari suggeriscono che il NEC è uno strumento efficace per il recupero del deficit emianoptico tramite approccio compensatorio. Il software sembra infatti favorire lo sviluppo di strategie di compensazione e migliorando così le prestazioni di esplorazione visiva
2016
Riabilitazione, software, emianopsia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/953856
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