Introduzione Alcuni studi hanno mostrato che i bambini con disturbo specifico del linguaggio (DSL) nelle interazioni verbali tendono a produrre più risposte minime e inadeguate dei bambini con sviluppo tipico (ST), ma quando i gesti accompagnano le loro verbalizzazioni possono esprimere informazioni non presenti nelle parole (Blake et al., 2008; Evans et al., 2001; Iverson & Braddock, 2011). Comunque, l’evidenza empirica che nei bambini con DSL il gesto possa sostenere o compensare l’espressione verbale è ancora controversa (Hill et al., 1998; Mainela-Arnold et al., 2006) e prevalentemente limitata a bambini d’età scolare in situazioni di compito. La nostra ricerca ha esaminato la relazione tra produzione gestuale spontanea e produzione verbale in bambini con DSL confrontati con bambini con ST durante un compito di denominazione lessicale (Studio 1) e l’interazione con la madre nel contesto di lettura congiunta di un libro di immagini (Studio 2). Metodo Quindici bambini d’età prescolare con DSL espressivo sono stati confrontati con 15+15 bambini con ST appaiati, rispettivamente, per età cronologica e abilità linguistiche. Sia le sessioni del compito, proposto attraverso il test ‘PinG-Parole in Gioco’ (Bello et al., 2010), che quelle di lettura congiunta sono state videoregistrate e trascritte. Le risposte al test e gli enunciati prodotti dai bambini nel contesto interattivo sono stati codificati in base alla modalità di espressione (Verbale, Gestuale, Bimodale), ai tipi di gesti (Deittici, Rappresentativi, Altri) e alle funzioni del gesto in relazione alla parola (Rinforza, Disambigua, Aggiunge informazione) negli enunciati bimodali. Risultati Nel compito di denominazione --che richiedeva solo la produzione di singole parole-- i bambini con DSL hanno prodotto gesti deittici e rappresentativi in accompagnamento alle risposte verbali significativamente più dei loro pari con ST, F(2,42)=10.29, p<.001, ηp2=.36, (I-J)=29.44, p=.001. I risultati dello Studio 2 confermano che, rispetto ai loro pari con ST, i bambini con DSL non solo hanno usato più enunciati bimodali nell’interazione con la madre, F(2,42)=3.48, p=.04, ηp2=.14, (I-J)=11.95, p=.012, ma hanno anche prodotto più gesti che Aggiungono informazioni non espresse nelle parole co-occorrenti, F(2,42)=3.41, p=.043, ηp2=.14, (I-J)=12.14, p=.015. Conclusioni Complessivamente, questi risultati supportano l’ipotesi di un “vantaggio gestuale” nei bambini con DSL, e hanno implicazioni per la pratica educativa e clinica.
La relazione gesto-parola in bambini con disturbo specifico del linguaggio in situazioni di compito e di interazione spontanea
LAVELLI, Manuela;BARACHETTI, Chiara;Florit, E.;
2014-01-01
Abstract
Introduzione Alcuni studi hanno mostrato che i bambini con disturbo specifico del linguaggio (DSL) nelle interazioni verbali tendono a produrre più risposte minime e inadeguate dei bambini con sviluppo tipico (ST), ma quando i gesti accompagnano le loro verbalizzazioni possono esprimere informazioni non presenti nelle parole (Blake et al., 2008; Evans et al., 2001; Iverson & Braddock, 2011). Comunque, l’evidenza empirica che nei bambini con DSL il gesto possa sostenere o compensare l’espressione verbale è ancora controversa (Hill et al., 1998; Mainela-Arnold et al., 2006) e prevalentemente limitata a bambini d’età scolare in situazioni di compito. La nostra ricerca ha esaminato la relazione tra produzione gestuale spontanea e produzione verbale in bambini con DSL confrontati con bambini con ST durante un compito di denominazione lessicale (Studio 1) e l’interazione con la madre nel contesto di lettura congiunta di un libro di immagini (Studio 2). Metodo Quindici bambini d’età prescolare con DSL espressivo sono stati confrontati con 15+15 bambini con ST appaiati, rispettivamente, per età cronologica e abilità linguistiche. Sia le sessioni del compito, proposto attraverso il test ‘PinG-Parole in Gioco’ (Bello et al., 2010), che quelle di lettura congiunta sono state videoregistrate e trascritte. Le risposte al test e gli enunciati prodotti dai bambini nel contesto interattivo sono stati codificati in base alla modalità di espressione (Verbale, Gestuale, Bimodale), ai tipi di gesti (Deittici, Rappresentativi, Altri) e alle funzioni del gesto in relazione alla parola (Rinforza, Disambigua, Aggiunge informazione) negli enunciati bimodali. Risultati Nel compito di denominazione --che richiedeva solo la produzione di singole parole-- i bambini con DSL hanno prodotto gesti deittici e rappresentativi in accompagnamento alle risposte verbali significativamente più dei loro pari con ST, F(2,42)=10.29, p<.001, ηp2=.36, (I-J)=29.44, p=.001. I risultati dello Studio 2 confermano che, rispetto ai loro pari con ST, i bambini con DSL non solo hanno usato più enunciati bimodali nell’interazione con la madre, F(2,42)=3.48, p=.04, ηp2=.14, (I-J)=11.95, p=.012, ma hanno anche prodotto più gesti che Aggiungono informazioni non espresse nelle parole co-occorrenti, F(2,42)=3.41, p=.043, ηp2=.14, (I-J)=12.14, p=.015. Conclusioni Complessivamente, questi risultati supportano l’ipotesi di un “vantaggio gestuale” nei bambini con DSL, e hanno implicazioni per la pratica educativa e clinica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.