Lo scritto descrive anzitutto il sistema di controllo di cui dispone il Comitato europeo dei diritti sociali (CEDS), per ottenere da parte degli Stati contraenti il rispetto, la protezione e la realizzazione dei diritti riconosciuti dalla Carta sociale europea e dalla Carta sociale europea riveduta. Al fine di far apprezzare pienamente il ruolo del Comitato nell’attuale tempo di crisi economica e finanziaria, vengono poi messe in evidenza le peculiarità che ne hanno connotato – e che ne connotano – l’intensa attività; peculiarità che emergono essenzialmente dalle sue conclusioni, in ordine ai rapporti presentati periodicamente dagli Stati, e dalle sue decisioni, in merito ai reclami collettivi che gli vengono indirizzati dalle parti sociali e dalle organizzazioni internazionali non governative abilitate. Si tratta, in specie, del riconoscimento e della delimitazione del principio di non regressione, ricavabile a contrario dall’art. 12, § 3, della Carta, e dell’imposizione di specifici obblighi procedurali a carico degli Stati, funzionali al rispetto dei principî di proporzionalità, di ragionevolezza e dello stesso principio democratico; e quindi di obblighi sostenuti dall’esigenza di verificare la disponibilità di misure d’austerità alternative, idonee a perseguire l’interesse generale con minore sacrificio dei diritti sociali e individuali coinvolti. Nello scritto si auspica, infine, che, per garantire effettivamente i diritti sociali nel nostro ordinamento, si accresca da parte dei giudici comuni, ma soprattutto della nostra Corte costituzionale, la considerazione per la Carta sociale europea e per gli apporti ermeneutici del suo organo di controllo, attraverso, ove occorra, un’inequivoca applicazione del principio della massima espansione delle tutele, che riflette l’esigenza di garantire razionalità e coesione ad un sistema di garanzie ormai internazionalmente integrato, nel quale il nostro Stato si colloca ineluttabilmente.

Il ruolo del Comitato europeo dei diritti sociali al tempo della crisi economica

GUIGLIA, Giovanni
2016-01-01

Abstract

Lo scritto descrive anzitutto il sistema di controllo di cui dispone il Comitato europeo dei diritti sociali (CEDS), per ottenere da parte degli Stati contraenti il rispetto, la protezione e la realizzazione dei diritti riconosciuti dalla Carta sociale europea e dalla Carta sociale europea riveduta. Al fine di far apprezzare pienamente il ruolo del Comitato nell’attuale tempo di crisi economica e finanziaria, vengono poi messe in evidenza le peculiarità che ne hanno connotato – e che ne connotano – l’intensa attività; peculiarità che emergono essenzialmente dalle sue conclusioni, in ordine ai rapporti presentati periodicamente dagli Stati, e dalle sue decisioni, in merito ai reclami collettivi che gli vengono indirizzati dalle parti sociali e dalle organizzazioni internazionali non governative abilitate. Si tratta, in specie, del riconoscimento e della delimitazione del principio di non regressione, ricavabile a contrario dall’art. 12, § 3, della Carta, e dell’imposizione di specifici obblighi procedurali a carico degli Stati, funzionali al rispetto dei principî di proporzionalità, di ragionevolezza e dello stesso principio democratico; e quindi di obblighi sostenuti dall’esigenza di verificare la disponibilità di misure d’austerità alternative, idonee a perseguire l’interesse generale con minore sacrificio dei diritti sociali e individuali coinvolti. Nello scritto si auspica, infine, che, per garantire effettivamente i diritti sociali nel nostro ordinamento, si accresca da parte dei giudici comuni, ma soprattutto della nostra Corte costituzionale, la considerazione per la Carta sociale europea e per gli apporti ermeneutici del suo organo di controllo, attraverso, ove occorra, un’inequivoca applicazione del principio della massima espansione delle tutele, che riflette l’esigenza di garantire razionalità e coesione ad un sistema di garanzie ormai internazionalmente integrato, nel quale il nostro Stato si colloca ineluttabilmente.
2016
Comitato europeo dei diritti sociali, Carta Sociale Europea, Carta sociale europea riveduta
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/939237
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