Dopo una breve introduzione dedicata agli eventi che hanno preceduto e condizionato l'adozione e l'entrata in vigore del Protocollo facoltativo sul piano internazionale (I), vengono illustrati gli aspetti salienti delle procedure di controllo instaurate dallo stesso, che vanno ad affiancarsi alla procedura dei rapporti periodici degli Stati, già prevista a suo tempo dal Patto sui diritti economici, sociali e culturali (II). Nel saggio vengono poi considerati gli effetti benefici che grazie alla procedura delle comunicazioni si potrebbero conseguire in futuro anche nel nostro ordinamento (III). A fronte dei benefici che tale strumento internazionale potrebbe apportarci, soprattutto in virtù degli effetti sinergici delle due procedure di controllo cui si è assoggettato il nostro Paese – e cioè l’originaria procedura dei rapporti periodici e la nuova procedura delle comunicazioni, vere e proprie “luci” che l’ordinamento internazionale ha posto a protezione della dignità umana, nell’intento di favorire il benessere dei singoli e delle collettività, nella prospettiva di una tutela integrata dei diritti economici, sociali e culturali –, si analizzano infine, in considerazione dei più recenti e significativi orientamenti giurisprudenziali della Corte costituzionale, le “ombre” che potrebbero offuscarne, e quindi affievolirne sensibilmente, la portata (IV).
L'entrata in vigore del Protocollo facoltativo al Patto sui diritti economici, sociali e culturali tra luci e ombre
GUIGLIA, Giovanni
2015-01-01
Abstract
Dopo una breve introduzione dedicata agli eventi che hanno preceduto e condizionato l'adozione e l'entrata in vigore del Protocollo facoltativo sul piano internazionale (I), vengono illustrati gli aspetti salienti delle procedure di controllo instaurate dallo stesso, che vanno ad affiancarsi alla procedura dei rapporti periodici degli Stati, già prevista a suo tempo dal Patto sui diritti economici, sociali e culturali (II). Nel saggio vengono poi considerati gli effetti benefici che grazie alla procedura delle comunicazioni si potrebbero conseguire in futuro anche nel nostro ordinamento (III). A fronte dei benefici che tale strumento internazionale potrebbe apportarci, soprattutto in virtù degli effetti sinergici delle due procedure di controllo cui si è assoggettato il nostro Paese – e cioè l’originaria procedura dei rapporti periodici e la nuova procedura delle comunicazioni, vere e proprie “luci” che l’ordinamento internazionale ha posto a protezione della dignità umana, nell’intento di favorire il benessere dei singoli e delle collettività, nella prospettiva di una tutela integrata dei diritti economici, sociali e culturali –, si analizzano infine, in considerazione dei più recenti e significativi orientamenti giurisprudenziali della Corte costituzionale, le “ombre” che potrebbero offuscarne, e quindi affievolirne sensibilmente, la portata (IV).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.