Dal punto di vista della psicologia culturale un corpus giuridico non è solo un insieme di ordinamenti per la convivenza sociale, ma un substrato simbolico che contribuisce a fondare i confini dell’essere1 . Più in generale, nell’ambito delle scienze umane e sociali, la relazione tra ordinamento normativo e identità in specifiche configurazioni culturali è stata da tempo approfondita2 . All’interno del quadro normativo italiano le famiglie omogenitoriali sono categoria inesistente. Questo vuoto provoca un’assenza di diritti/doveri, che costringe le persone nella forma dell’imprevisto all’interno di passaggi cruciali per la definizione dei ruoli e delle appartenenze familiari (per esempio la nascita e la registrazione anagrafica, l’iscrizione del figlio/a al nido o a scuola). L’emergere di tali configurazioni familiari si basa così su un’autodefinizione, sulla decisione soggettiva di rendersi visibili al mondo sfidando gli spazi messi a disposizione dalla norma e dalla cultura. Assumendo una prospettiva psicosociale questo articolo affronta il vuoto giuridico che si riscontra in questi passaggi nei termini delle ricadute che provoca a livello di processi psicologici ed educativi. Basandosi su una ricerca ancora in corso sulla transizione all’omogenitorialità il lavoro mette in luce il processo di “rendersi visibili” di tali famiglie nel percorso che si snoda attraverso le contraddittorie categorie amministrative e normative.

In ricchezza e in povertà, in salute e malattia. Famiglie omogenioriali e diritti in Italia in una prospettiva psicosociale

DE CORDOVA, Federica;Sità, Chiara
2014-01-01

Abstract

Dal punto di vista della psicologia culturale un corpus giuridico non è solo un insieme di ordinamenti per la convivenza sociale, ma un substrato simbolico che contribuisce a fondare i confini dell’essere1 . Più in generale, nell’ambito delle scienze umane e sociali, la relazione tra ordinamento normativo e identità in specifiche configurazioni culturali è stata da tempo approfondita2 . All’interno del quadro normativo italiano le famiglie omogenitoriali sono categoria inesistente. Questo vuoto provoca un’assenza di diritti/doveri, che costringe le persone nella forma dell’imprevisto all’interno di passaggi cruciali per la definizione dei ruoli e delle appartenenze familiari (per esempio la nascita e la registrazione anagrafica, l’iscrizione del figlio/a al nido o a scuola). L’emergere di tali configurazioni familiari si basa così su un’autodefinizione, sulla decisione soggettiva di rendersi visibili al mondo sfidando gli spazi messi a disposizione dalla norma e dalla cultura. Assumendo una prospettiva psicosociale questo articolo affronta il vuoto giuridico che si riscontra in questi passaggi nei termini delle ricadute che provoca a livello di processi psicologici ed educativi. Basandosi su una ricerca ancora in corso sulla transizione all’omogenitorialità il lavoro mette in luce il processo di “rendersi visibili” di tali famiglie nel percorso che si snoda attraverso le contraddittorie categorie amministrative e normative.
2014
978-88-8443-591-0
Omogenitorialità, ricerca qualitativa multimetodo; identità e diritti LGBT; costruzione della visibilità; pratiche familiari
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