La Corte di giustizia dell’Unione europea assimila l’istituto familiare aperto alle coppie del medesimo sesso che formalizza la loro unione familiare (in mancanza di una normativa nazionale che le permette di accedere al matrimonio) al matrimonio tra persone eterosessuali, sulla base della comparabilità e analogia delle situazioni in relazione alla finalità e ai presupposti di concessione dei benefici matrimoniali. I benefici matrimoniali previsti da un contratto collettivo di lavoro vanno riconosciuti anche al lavoratore unito da un patto sociale di solidarietà ad una persona dello stesso sesso e negarlo rappresenta una discriminazione diretta fondata sull’orientamento sessuale.
Titolo: | PACS e matrimonio: istituti analoghi nella riscossione dei benefici matrimoniali |
Autori: | |
Data di pubblicazione: | 2014 |
Rivista: | |
Abstract: | La Corte di giustizia dell’Unione europea assimila l’istituto familiare aperto alle coppie del medesimo sesso che formalizza la loro unione familiare (in mancanza di una normativa nazionale che le permette di accedere al matrimonio) al matrimonio tra persone eterosessuali, sulla base della comparabilità e analogia delle situazioni in relazione alla finalità e ai presupposti di concessione dei benefici matrimoniali. I benefici matrimoniali previsti da un contratto collettivo di lavoro vanno riconosciuti anche al lavoratore unito da un patto sociale di solidarietà ad una persona dello stesso sesso e negarlo rappresenta una discriminazione diretta fondata sull’orientamento sessuale. |
Handle: | http://hdl.handle.net/11562/807564 |
Appare nelle tipologie: | 01.04 Nota a Sentenza |