Introduzione: L’artroscopia d’anca è una tecnica chirurgica utilizzata da circa dieci anni che nell’ultima decade ha visto larga applicazione in centri specialistici. Tale tecnica si è evoluta da semplice procedura diagnostica a sofisticata procedura riparativa e terapeutica. Le indicazioni all’esecuzione dell’artroscopia d’anca comprendono patologie che possono interessare il comparto centrale, periferico o peri articolare. L’evoluzione dell’esperienza artroscopica degli ultimi anni ha portato alla conoscenza di nuove patologie dell’anca ea un aumento delle indicazioni che possono interessare le patologie degenerative della cartilagine, dei legamenti e della componente ossea dell’anca. Scopo del nostro lavoro è la valutazione clinica ad un anno dall’intervento delle prime 50 artroscopie d’anca eseguite dallo stesso operatore. Materiali e Metodi: Dal 2009 al 2013, sono stati trattati con tecnica artroscopica, dalla stessa equipe operatoria,52 pazienti (34 maschi) con età media di 52 anni (33-75 aa). Tutti i pazienti erano affetti da coxalgia. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a radiologia convenzionale e TC con ricostruzioni 3D per valutazione degli angoli di anti-versione femorale e acetabolare in fase pre-operatoria. Tra i pazienti operati 19 presentavano un quadro radiografico di osteoartrosi di grado 1-2 secondo Tonnis, 30 presentavano un quadro di F.A.I. (21 pazienti con CAM + PINCER impingement, 9 pazienti CAM impingement), 2 presentavano un quadro di anca a scatto, 1 paziente affetto da encondromatosi. Successivamente i pazienti sono stati valutati ad 1, 6 e 12 mesi radiograficamente e clinicamente ad 1, 3, 6 e 12 mesi attraverso compilazione di HHS score modificato e LEFS. Risultati: L’HHS score medio ad 1 mese dall’intervento chirurgico è stato di 55,93, a 3 mesi dall’intervento di 60,93, a 6 mesi di 75,15 e a 12 mesi di 90,37. Per due pazienti, nel corso dello studio, si è resa necessaria la sostituzione protesica. Discussione: I buoni risultati clinici ottenuti nei pazienti con F.A.I. necessitano di essere valutati a distanza per lo studio dello sviluppo di coxartrosi. L’utilizzo della tecnica artroscopica nei pazienti con quadro iniziale di osteoartrosi ha dato risultati clinici incoraggianti che devono però essere validati da follow-up più lunghi. Conclusioni: La procedura artroscopica nei casi di coxalgia si è dimostrata utile, con ottimi risultati clinici, nei pazienti che non presentavano ancora segni radiologici di osteoartrosi. I pazienti con quadro radiografico di grado 1-2 secondo Tonnis hanno ottenuto risultati contrastanti. La tecnica artroscopica nella patologia dell’anca prevede inoltre una lunga curva di apprendimento.
RISULTATI CLINICI FUNZIONALI DELLE PRIME 50 ARTROSCOPIE D’ANCA
DALL'OCA, Carlo;LEONE, Nicola;MALUTA, Tommaso;ROMEO, Tomaso;Magnan, Bruno
2013-01-01
Abstract
Introduzione: L’artroscopia d’anca è una tecnica chirurgica utilizzata da circa dieci anni che nell’ultima decade ha visto larga applicazione in centri specialistici. Tale tecnica si è evoluta da semplice procedura diagnostica a sofisticata procedura riparativa e terapeutica. Le indicazioni all’esecuzione dell’artroscopia d’anca comprendono patologie che possono interessare il comparto centrale, periferico o peri articolare. L’evoluzione dell’esperienza artroscopica degli ultimi anni ha portato alla conoscenza di nuove patologie dell’anca ea un aumento delle indicazioni che possono interessare le patologie degenerative della cartilagine, dei legamenti e della componente ossea dell’anca. Scopo del nostro lavoro è la valutazione clinica ad un anno dall’intervento delle prime 50 artroscopie d’anca eseguite dallo stesso operatore. Materiali e Metodi: Dal 2009 al 2013, sono stati trattati con tecnica artroscopica, dalla stessa equipe operatoria,52 pazienti (34 maschi) con età media di 52 anni (33-75 aa). Tutti i pazienti erano affetti da coxalgia. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a radiologia convenzionale e TC con ricostruzioni 3D per valutazione degli angoli di anti-versione femorale e acetabolare in fase pre-operatoria. Tra i pazienti operati 19 presentavano un quadro radiografico di osteoartrosi di grado 1-2 secondo Tonnis, 30 presentavano un quadro di F.A.I. (21 pazienti con CAM + PINCER impingement, 9 pazienti CAM impingement), 2 presentavano un quadro di anca a scatto, 1 paziente affetto da encondromatosi. Successivamente i pazienti sono stati valutati ad 1, 6 e 12 mesi radiograficamente e clinicamente ad 1, 3, 6 e 12 mesi attraverso compilazione di HHS score modificato e LEFS. Risultati: L’HHS score medio ad 1 mese dall’intervento chirurgico è stato di 55,93, a 3 mesi dall’intervento di 60,93, a 6 mesi di 75,15 e a 12 mesi di 90,37. Per due pazienti, nel corso dello studio, si è resa necessaria la sostituzione protesica. Discussione: I buoni risultati clinici ottenuti nei pazienti con F.A.I. necessitano di essere valutati a distanza per lo studio dello sviluppo di coxartrosi. L’utilizzo della tecnica artroscopica nei pazienti con quadro iniziale di osteoartrosi ha dato risultati clinici incoraggianti che devono però essere validati da follow-up più lunghi. Conclusioni: La procedura artroscopica nei casi di coxalgia si è dimostrata utile, con ottimi risultati clinici, nei pazienti che non presentavano ancora segni radiologici di osteoartrosi. I pazienti con quadro radiografico di grado 1-2 secondo Tonnis hanno ottenuto risultati contrastanti. La tecnica artroscopica nella patologia dell’anca prevede inoltre una lunga curva di apprendimento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.