Monte Catalfaro è un’altura situata lungo il bordo dell’altopiano degli Iblei, nel territorio di Mineo vicino a Rocchicella e in posizione dominante sulla valle dei Margi. Su di esso, a partire dal 1996 e fino al 2006, sono stati condotti da parte della Soprintendenza dei BB.AA.CC. di Catania vari interventi di somma urgenza, i quali hanno portato alla luce testimonianze archeologiche che attestano l’occupazione del sito dall’antica età del Bronzo all’età sveva con due cesure: una in età classica e una in età romana. In particolare, sono stati scoperti resti di una capanna di età castellucciana, strutture e materiali appartenenti a un abitato di età arcaica e ad uno di età ellenistica, sepolture di una necropoli araba e strutture di un castello di XIII secolo. Insieme alle strutture e ai materiali ceramici, gli scavi hanno restituito anche un certo numero di frammenti ossei animali, la cui analisi archeozoologica ha permesso di ricostruire l’economia e l’alimentazione del sito, evidenziandone cambiamenti e/o continuità nei vari periodi storici, soprattutto nel passaggio dalla protostoria all’età arcaica, ovvero nel periodo in cui l’insediamento entrò in contatto con i coloni greci della costa.
Resti faunistici da Monte Catalfaro: economia e alimentazione di un insediamento siculo nella valle del Margi
Scavone, Rossana
2015-01-01
Abstract
Monte Catalfaro è un’altura situata lungo il bordo dell’altopiano degli Iblei, nel territorio di Mineo vicino a Rocchicella e in posizione dominante sulla valle dei Margi. Su di esso, a partire dal 1996 e fino al 2006, sono stati condotti da parte della Soprintendenza dei BB.AA.CC. di Catania vari interventi di somma urgenza, i quali hanno portato alla luce testimonianze archeologiche che attestano l’occupazione del sito dall’antica età del Bronzo all’età sveva con due cesure: una in età classica e una in età romana. In particolare, sono stati scoperti resti di una capanna di età castellucciana, strutture e materiali appartenenti a un abitato di età arcaica e ad uno di età ellenistica, sepolture di una necropoli araba e strutture di un castello di XIII secolo. Insieme alle strutture e ai materiali ceramici, gli scavi hanno restituito anche un certo numero di frammenti ossei animali, la cui analisi archeozoologica ha permesso di ricostruire l’economia e l’alimentazione del sito, evidenziandone cambiamenti e/o continuità nei vari periodi storici, soprattutto nel passaggio dalla protostoria all’età arcaica, ovvero nel periodo in cui l’insediamento entrò in contatto con i coloni greci della costa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.