Nel novero dei vitigni che compongono la base ampelografica tradizionale italiana, il Sangiovese si colloca in una posizione di assoluta preminenza. Le prime notizie sicuramente documentate del Sangiovese risalgono al trattato "Delle coltivazioni delle viti e del frutto che se ne può ricavare" (Soderini, 1590), nel quale compare una denominazione arcaica del vitigno, il "Sangiogheto", la cui produttività, riferiva l'Autore, era elevata e costante. Secondo gli ultimi dati disponibili il Sangiovese occupa in Italia 86.196 ettari. In Toscana, l'area della sua maggiore diffusione, è coltivato su 36.181 ettari.
Il Sangiovese: importanza e diffusione.
BOSELLI, MAURIZIO
2001-01-01
Abstract
Nel novero dei vitigni che compongono la base ampelografica tradizionale italiana, il Sangiovese si colloca in una posizione di assoluta preminenza. Le prime notizie sicuramente documentate del Sangiovese risalgono al trattato "Delle coltivazioni delle viti e del frutto che se ne può ricavare" (Soderini, 1590), nel quale compare una denominazione arcaica del vitigno, il "Sangiogheto", la cui produttività, riferiva l'Autore, era elevata e costante. Secondo gli ultimi dati disponibili il Sangiovese occupa in Italia 86.196 ettari. In Toscana, l'area della sua maggiore diffusione, è coltivato su 36.181 ettari.File in questo prodotto:
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