Obiettivi. Il rilascio di antibiotici direttamente alla zona dell’intervento contribuisce a ridurre la frequenza delle infezioni. Cementi PMMA contenenti aminoglicosidi (A) e vancomicina (V) sono utilizzati in ortopedia come carrier di antibiotici per il trattamento locale di infezioni protesiche (anca, ginocchio, spalla ecc.) sostenute da microrganismi multiresistenti. Le caratteristiche intrinseche del cemento e la sua capacità di rilasciare antibiotici sono essenziali per ottenere un buon risultato clinico, così come le proprietà farmacodinamiche dell’antibiotico al sito d’infezione e sono complemento al trattamento corrente (pulizia chirurgica e terapia sistemica). Metodi. Sono stati sviluppati diversi modelli in vitro ed in vivo per meglio comprendere la cinetica di rilascio dal cemento di antibiotici differenti e per ottimizzare il loro uso nella pratica clinica. Risultati e conclusioni. A e V mostrano caratteristiche farmacodinamiche e farmacocinetiche positive: buona attività antimicrobica, stabilità, rilascio adeguato, eccellente tollerabilità. Il rilascio di A e V dal cemento PMMA è rapido ed efficace, determinando alte concentrazioni locali. Il loro profilo di eluizione in vitro è bifasico e consiste in un rilascio iniziale rapido ed elevato, nelle prime 24-48 ore, seguito da una fase più lenta ma sostenuta. Dopo 3 mesi vi è ancora rilascio locale. Queste caratteristiche si mantengono anche in vivo. Infatti le concentrazioni di Gentamicina (G) e V nei fluidi di drenaggio dopo impianto dello spacer in pazienti sono molto più elevate di quelle ottenute in seguito a terapia sistemica. Il rilascio di G e V è molto rapido e variabile per quantità e per durata. La loro cinetica è sovrapponibile e determina un effetto antibatterico sinergico, come dimostrato anche dall’elevato titolo battericida inibitorio dei fluidi di drenaggio verso i microrganismi patogeni multiresistenti. Inoltre, G e V in associazione in PMMA riducono lo sviluppo e l’adesione al cemento di stafilococchi sensibili o con resistenza intermedia, come studiato in diversi modelli sperimentali in vitro. L’effetto antiadesivo dipende dalle concentrazioni di antibiotico, dalle caratteristiche del microrganismo e dalla sua capacità di aderire alle superfici di cemento antibiotato. Cemento osseo in PMMA addizionato di G e V presentano caratteristiche farmacodinamiche e farmacocinetiche positive in vitro e in vivo, poiché permettono di ottenere concentrazioni locali elevate battericide, con effetto sinergico verso batteri multiresistenti contribuendo al trattamento delle infezioni protesiche in ortopedia.

Proprietà farmacocinetiche e farmacodinamiche di antibiotici nel trattamento locale di infezioni protesiche

BENINI, Anna;BERTAZZONI MINELLI, Elisa
2009-01-01

Abstract

Obiettivi. Il rilascio di antibiotici direttamente alla zona dell’intervento contribuisce a ridurre la frequenza delle infezioni. Cementi PMMA contenenti aminoglicosidi (A) e vancomicina (V) sono utilizzati in ortopedia come carrier di antibiotici per il trattamento locale di infezioni protesiche (anca, ginocchio, spalla ecc.) sostenute da microrganismi multiresistenti. Le caratteristiche intrinseche del cemento e la sua capacità di rilasciare antibiotici sono essenziali per ottenere un buon risultato clinico, così come le proprietà farmacodinamiche dell’antibiotico al sito d’infezione e sono complemento al trattamento corrente (pulizia chirurgica e terapia sistemica). Metodi. Sono stati sviluppati diversi modelli in vitro ed in vivo per meglio comprendere la cinetica di rilascio dal cemento di antibiotici differenti e per ottimizzare il loro uso nella pratica clinica. Risultati e conclusioni. A e V mostrano caratteristiche farmacodinamiche e farmacocinetiche positive: buona attività antimicrobica, stabilità, rilascio adeguato, eccellente tollerabilità. Il rilascio di A e V dal cemento PMMA è rapido ed efficace, determinando alte concentrazioni locali. Il loro profilo di eluizione in vitro è bifasico e consiste in un rilascio iniziale rapido ed elevato, nelle prime 24-48 ore, seguito da una fase più lenta ma sostenuta. Dopo 3 mesi vi è ancora rilascio locale. Queste caratteristiche si mantengono anche in vivo. Infatti le concentrazioni di Gentamicina (G) e V nei fluidi di drenaggio dopo impianto dello spacer in pazienti sono molto più elevate di quelle ottenute in seguito a terapia sistemica. Il rilascio di G e V è molto rapido e variabile per quantità e per durata. La loro cinetica è sovrapponibile e determina un effetto antibatterico sinergico, come dimostrato anche dall’elevato titolo battericida inibitorio dei fluidi di drenaggio verso i microrganismi patogeni multiresistenti. Inoltre, G e V in associazione in PMMA riducono lo sviluppo e l’adesione al cemento di stafilococchi sensibili o con resistenza intermedia, come studiato in diversi modelli sperimentali in vitro. L’effetto antiadesivo dipende dalle concentrazioni di antibiotico, dalle caratteristiche del microrganismo e dalla sua capacità di aderire alle superfici di cemento antibiotato. Cemento osseo in PMMA addizionato di G e V presentano caratteristiche farmacodinamiche e farmacocinetiche positive in vitro e in vivo, poiché permettono di ottenere concentrazioni locali elevate battericide, con effetto sinergico verso batteri multiresistenti contribuendo al trattamento delle infezioni protesiche in ortopedia.
2009
Infezioni protesiche; microorgamismi multiresistenti; associazione gentamicina-vancomicina
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