Sul tema dell’eccidio di Castelnuovo e della deportazione di ostaggi veronesi, tra cui don Antonio Oliosi, mi fu concesso d’intervenire in più di un’occasione. Ogni invito da parte dell’amministrazione comunale di Castelnuovo si traduceva in un impegno ad allargare e approfondire ricerche, che aprirono di volta in volta orizzonti inattesi, il più suggestivo dei quali è rappresentato dal legame di Verona con la città di Salisburgo. Testo fondamentale dal quale partire furono le memorie di don Tommaso Netti, apparse nel 1888, e riedite in stampa anastatica nel 1998. Quanto alle fonti inedite da me usate negli anni scorsi, le notizie più originali mi vennero dalle memorie di don Leopoldo Stegagnini, che riportava informazioni ricevute direttamente da ufficiali austriaci frequentati in Verona. Le principali fonti storiche - edite e inedite - cui dobbiamo informazioni sul ’48 nel Quadrilatero e in particolare a Castelnuovo del Garda le dobbiamo dunque a sacerdoti. Le memorie di don Tommaso Netti vedono addirittura coinvolti tre preti, Tommaso Netti, Felice Perlato, Antonio Pighi. Don Tommaso Netti mise per iscritto quanto gli era stato confidato da don Felice Perlato, parroco di Castelnuovo; don Antonio Pighi pubblicò il manoscritto Netti-Perlato, rimasto a lungo inedito. Ancora inedito è invece il manoscritto di don Leopoldo Stegagnini, se escludiamo quanto da me fatto conoscere in un saggio prodotto per un volume miscellaneo con cui la facoltà di Lingue nel 2004 volle onorare Elio Mosele, all’epoca rettore dell’università di Verona. Dunque, memorie stampate, quelle dei tre sacerdoti Perlato-Netti-Pighi, e memorie ancora inedite, quelle del sacerdote don Stegagnini. Due dei miei contributi furono pubblicati per iniziativa del sindaco di Castelnuovo, Ferdinando Emanuelli, nel 1999. In questo saggio presento un altro inedito, opera straordinaria di un personaggio - Gaetano Spandri - che non è sacerdote, ma che fu molto vicino ai padri Gesuiti. Spandri ci ha lasciato un enorme diario in cui registra quotidianamente quanto vissuto in Verona, e quanto in Verona si riesce a sapere, ma anche a vedere e udire, di quello che accade sulle colline moreniche che fasciano la spianà veronese. Il diario sarebbe stato dallo Spandri corretto, annotato e integrato con notizie raccolte negli anni successivi attingendo anche ai documenti ufficiali delle parti in conflitto.

Castelnuovo del Garda e il 1848 veronese nella cronaca inedita di Gaetano Spandri

VECCHIATO, Francesco
2009-01-01

Abstract

Sul tema dell’eccidio di Castelnuovo e della deportazione di ostaggi veronesi, tra cui don Antonio Oliosi, mi fu concesso d’intervenire in più di un’occasione. Ogni invito da parte dell’amministrazione comunale di Castelnuovo si traduceva in un impegno ad allargare e approfondire ricerche, che aprirono di volta in volta orizzonti inattesi, il più suggestivo dei quali è rappresentato dal legame di Verona con la città di Salisburgo. Testo fondamentale dal quale partire furono le memorie di don Tommaso Netti, apparse nel 1888, e riedite in stampa anastatica nel 1998. Quanto alle fonti inedite da me usate negli anni scorsi, le notizie più originali mi vennero dalle memorie di don Leopoldo Stegagnini, che riportava informazioni ricevute direttamente da ufficiali austriaci frequentati in Verona. Le principali fonti storiche - edite e inedite - cui dobbiamo informazioni sul ’48 nel Quadrilatero e in particolare a Castelnuovo del Garda le dobbiamo dunque a sacerdoti. Le memorie di don Tommaso Netti vedono addirittura coinvolti tre preti, Tommaso Netti, Felice Perlato, Antonio Pighi. Don Tommaso Netti mise per iscritto quanto gli era stato confidato da don Felice Perlato, parroco di Castelnuovo; don Antonio Pighi pubblicò il manoscritto Netti-Perlato, rimasto a lungo inedito. Ancora inedito è invece il manoscritto di don Leopoldo Stegagnini, se escludiamo quanto da me fatto conoscere in un saggio prodotto per un volume miscellaneo con cui la facoltà di Lingue nel 2004 volle onorare Elio Mosele, all’epoca rettore dell’università di Verona. Dunque, memorie stampate, quelle dei tre sacerdoti Perlato-Netti-Pighi, e memorie ancora inedite, quelle del sacerdote don Stegagnini. Due dei miei contributi furono pubblicati per iniziativa del sindaco di Castelnuovo, Ferdinando Emanuelli, nel 1999. In questo saggio presento un altro inedito, opera straordinaria di un personaggio - Gaetano Spandri - che non è sacerdote, ma che fu molto vicino ai padri Gesuiti. Spandri ci ha lasciato un enorme diario in cui registra quotidianamente quanto vissuto in Verona, e quanto in Verona si riesce a sapere, ma anche a vedere e udire, di quello che accade sulle colline moreniche che fasciano la spianà veronese. Il diario sarebbe stato dallo Spandri corretto, annotato e integrato con notizie raccolte negli anni successivi attingendo anche ai documenti ufficiali delle parti in conflitto.
2009
9788889710135
Gaetano Spandri Cronaca inedita sul 1848 Prima guerra di indipendenza
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