Un gruppo di lavoratori esposti a nanoparticelle di cobalto e ossido di cobalto è stato coinvolto al fine di caratterizzare la cinetica del cobalto nelle urine, nel sangue intero e nella globina. In una prima fase è stata confermata la piuttosto rapida cinetica del cobalto in campioni di urine (emivita di poche ore). La seconda fase ha comportato la raccolta di campioni di urine, una volta alla settimana per 16 settimane consecutive al fine di avere un’indicazione sui livelli medi di esposizione individuale e rapportarla alle concentrazioni del cobalto nella globina. I risultati hanno messo in evidenza una relazione lineare molto stretta tra la media delle concentrazioni del cobalto nei campioni di urina raccolti nei 4 mesi precedenti e le concentrazioni del metallo nella globina. Anche il sangue intero ha presentato concentrazioni di cobalto in relazione lineare con i risultati della globina. Questo dato contrastava con i dati della letteratura che suggerivano una emivita del cobalto nel sangue piuttosto breve. In una terza fase abbiamo raccolto campioni di sangue al termine dell’ultima giornata lavorativa prima delle vacanze natalizie e dopo 18 giorni (cioè all’inizio della ripresa del lavoro) al fine di valutare il tempo di decadimento del cobalto nella globina e la sua emivita nel sangue intero. I risultati hanno messo in evidenza che l’emivita del cobalto nel sangue è di circa 10 giorni e che nella globina decade lentamente in logico parallelismo alla distruzione dei globuli rossi.

Gli addotti all'emoglobina nel monitoraggio biologico delle esposizioni professionale: il caso del cobalto e della dimetilformammide

PERBELLINI, Luigi;PRINCIVALLE, Andrea;CERPELLONI, Marzia
2009-01-01

Abstract

Un gruppo di lavoratori esposti a nanoparticelle di cobalto e ossido di cobalto è stato coinvolto al fine di caratterizzare la cinetica del cobalto nelle urine, nel sangue intero e nella globina. In una prima fase è stata confermata la piuttosto rapida cinetica del cobalto in campioni di urine (emivita di poche ore). La seconda fase ha comportato la raccolta di campioni di urine, una volta alla settimana per 16 settimane consecutive al fine di avere un’indicazione sui livelli medi di esposizione individuale e rapportarla alle concentrazioni del cobalto nella globina. I risultati hanno messo in evidenza una relazione lineare molto stretta tra la media delle concentrazioni del cobalto nei campioni di urina raccolti nei 4 mesi precedenti e le concentrazioni del metallo nella globina. Anche il sangue intero ha presentato concentrazioni di cobalto in relazione lineare con i risultati della globina. Questo dato contrastava con i dati della letteratura che suggerivano una emivita del cobalto nel sangue piuttosto breve. In una terza fase abbiamo raccolto campioni di sangue al termine dell’ultima giornata lavorativa prima delle vacanze natalizie e dopo 18 giorni (cioè all’inizio della ripresa del lavoro) al fine di valutare il tempo di decadimento del cobalto nella globina e la sua emivita nel sangue intero. I risultati hanno messo in evidenza che l’emivita del cobalto nel sangue è di circa 10 giorni e che nella globina decade lentamente in logico parallelismo alla distruzione dei globuli rossi.
2009
Cobalto; lavoratori esposti; monitoraggio biologico
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