La pratica del collezionismo nella Repubblica di Genova del Seicento non è stata appannaggio del solo patriziato urbano ma anche di quei genovesi 'fuori di Genova’ che, pur abitando nei domini occidentali della Liguria, seppero cogliere al meglio le possibilità offerte dai commerci e dalle attività finanziarie, aprendosi così a un panorama sovra-locale. Le strategie di auto-rappresentazione messe in atto si sono palesate finora soprattutto attraverso opere ‘pubbliche’ provenienti dal grande emporio romano. Le scelte dei Costa e dei Gavotti, artefici tra Albenga, Savona e Roma di una 'cultura aristocratica' decisamente orientata verso modelli capitolini, confermano la definizione di ‘isola romana’ declinata a suo tempo da G.V. Castelnovi. Nel più ampio quadro della pittura genovese e ligure della prima Età barocca, i contatti con artisti come Reni, Caravaggio, Borgianni, Lanfranco, Gentileschi e Cantarini, dimostrano scelte di notevole intuizione, talvolta anticipatrici di linee di gusto emergenti.

L'altro Seicento nei domini della Repubblica di Genova: Guido Reni e Caravaggio in periferia

LEONARDI, Andrea
2009-01-01

Abstract

La pratica del collezionismo nella Repubblica di Genova del Seicento non è stata appannaggio del solo patriziato urbano ma anche di quei genovesi 'fuori di Genova’ che, pur abitando nei domini occidentali della Liguria, seppero cogliere al meglio le possibilità offerte dai commerci e dalle attività finanziarie, aprendosi così a un panorama sovra-locale. Le strategie di auto-rappresentazione messe in atto si sono palesate finora soprattutto attraverso opere ‘pubbliche’ provenienti dal grande emporio romano. Le scelte dei Costa e dei Gavotti, artefici tra Albenga, Savona e Roma di una 'cultura aristocratica' decisamente orientata verso modelli capitolini, confermano la definizione di ‘isola romana’ declinata a suo tempo da G.V. Castelnovi. Nel più ampio quadro della pittura genovese e ligure della prima Età barocca, i contatti con artisti come Reni, Caravaggio, Borgianni, Lanfranco, Gentileschi e Cantarini, dimostrano scelte di notevole intuizione, talvolta anticipatrici di linee di gusto emergenti.
2009
COLLEZIONISMO; RAPPORTI LIGURIA-ROMA; SEICENTO
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/335423
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