La scuola, nel passato, è stata il luogo dell'elaborazione socioculturale e la catena di trasmissione di valori-diritti fondamentali per le persone con disabilità (si pensi, ad esempio, al ruolo svolto dalla scuola nel perseguire il riconoscimento, per tali persone, del diritto allo studio, e come da questo diritto si siano potute sviluppare per essi ulteriori opportunità). La scuola del futuro, secondo le politiche e i documenti di indirizzo del Parlamento europeo, dell'UNESCO e dell'ONU, si deve trasformare da luogo di riconoscimento di diritti ad hoc (diritto all'integrazione della persona con disabilità), a luogo di inclusione di ogni "diversità". Si tratta di una "rivoluzione", il cui scopo è investire il sistema scuola di un rinnovamento, che mira a modificarne drasticamente l'assetto. L'educazione inclusiva, infatti, comporta trasformazioni che riguardano l'organizzazione e la gestione di tutte le risorse in gioco, da quelle economiche alle umane. La scuola dell'inclusione, inoltre, è quella che meglio di altre può reggere la “sfida della complessità” (E. Morin), data dalla resistenza ai tentativi di semplificazione, insiti in ogni sistema in espansione.Una scuola che cambia nella direzione dell'inclusione, è anche la migliore risposta ad un sistema società che, per quanto aperto alle differenze, fatica a trovare le strade per riconoscere ad ogni persona - in particolare a coloro che sono afflitti da qualche disabilità - un reale del diritto di cittadinanza. La ricerca presentata offre, seppur ancora in forme embrionali, le linee guida di un progetto di studio, mirato a cogliere i nuclei essenziali attorno a cui si può pensare un sistema-scuola capace di trasformare se stesso nella direzione della costruzione di una società, in cui la diversità non sia più un problema, ma risorsa.
La scuola inclusiva: luogo di cittadinanza reale per tutti.
ONDER, Marika
2009-01-01
Abstract
La scuola, nel passato, è stata il luogo dell'elaborazione socioculturale e la catena di trasmissione di valori-diritti fondamentali per le persone con disabilità (si pensi, ad esempio, al ruolo svolto dalla scuola nel perseguire il riconoscimento, per tali persone, del diritto allo studio, e come da questo diritto si siano potute sviluppare per essi ulteriori opportunità). La scuola del futuro, secondo le politiche e i documenti di indirizzo del Parlamento europeo, dell'UNESCO e dell'ONU, si deve trasformare da luogo di riconoscimento di diritti ad hoc (diritto all'integrazione della persona con disabilità), a luogo di inclusione di ogni "diversità". Si tratta di una "rivoluzione", il cui scopo è investire il sistema scuola di un rinnovamento, che mira a modificarne drasticamente l'assetto. L'educazione inclusiva, infatti, comporta trasformazioni che riguardano l'organizzazione e la gestione di tutte le risorse in gioco, da quelle economiche alle umane. La scuola dell'inclusione, inoltre, è quella che meglio di altre può reggere la “sfida della complessità” (E. Morin), data dalla resistenza ai tentativi di semplificazione, insiti in ogni sistema in espansione.Una scuola che cambia nella direzione dell'inclusione, è anche la migliore risposta ad un sistema società che, per quanto aperto alle differenze, fatica a trovare le strade per riconoscere ad ogni persona - in particolare a coloro che sono afflitti da qualche disabilità - un reale del diritto di cittadinanza. La ricerca presentata offre, seppur ancora in forme embrionali, le linee guida di un progetto di studio, mirato a cogliere i nuclei essenziali attorno a cui si può pensare un sistema-scuola capace di trasformare se stesso nella direzione della costruzione di una società, in cui la diversità non sia più un problema, ma risorsa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.