Creare impresa, essere imprenditore o lavoratore autonomo (self-employed) si sono dimostrati percorsi di sviluppo sia a livello professionale individuale che socio-economico. Il presente lavoro illustra i principali risultati di una ricerca su un gruppo di utenti del Servizio Nuova Impresa della Camera di Commercio di Verona. La ricerca, realizzata attraverso interviste telefoniche su una popolazione di 556 soggetti, ha come obiettivi: individuare tra gli utenti chi è diventato imprenditore e quali le difficoltà ha incontrato durante il percorso di avvio dell’impresa; delineare le eventuali differenze a livello motivazionale tra imprenditori e non; individuare i legami tra le attitudini imprenditoriali e alcune variabili del percorso di creazione di impresa. Lo strumento utilizzato è un questionario costruito ad hoc che permette di raccogliere dati relativi a: caratteristiche dell’impresa, aspetti burocratici ed economici della sua creazione, supporti formativi e prestiti ricevuti, informazioni raccolte e valutazione dei servizi da parte di sportelli e associazioni di categoria, motivazioni alla scelta imprenditoriale e attitudine (per questa variabile viene utilizzata una versione ridotta, attraverso il Partial Credit Model [Master, 1982], del TAI – Test di Attitudine Imprenditoriale [Favretto et al., 2003]). Il campione è di 100 soggetti e si presenta molto simile alla popolazione di riferimento per età, genere, professione precedente, provenienza geografica e scolastica. Il 21% degli intervistati ha creato impresa: le principali difficoltà incontrate sono relative ai prestiti e contributi ricevuti e alla dislocazione dei servizi di riferimento. In tutti i soggetti, imprenditori e non, la motivazione all’idea di un lavoro imprenditoriale sembra essere la ricerca di affermazione personale. Coloro che realmente poi creano impresa differiscono dagli altri (Chi quadrato significativo) in quanto sono: meno desiderosi di conciliare il lavoro con la famiglia, più spinti dalla realizzazione di una propria idea creativa e più orientati verso un lavoro in cui non si ha un capo. Per quanto riguarda l’attitudine imprenditoriale: i soggetti che presentano una buona attitudine si dimostrano anche più abili nella concessione dei permessi e meno orientati a chiedere contributi privati (Chi quadrato significativo). Altri fattori, che caratterizzano il gruppo degli imprenditori, si presentano correlati (Rho di Spearman significativo): all’età (all’aumento dell’età diminuiscono le difficoltà nelle richiesta dei permessi e la motivazione legata all’idea innovativa e aumenta la spinta dovuta al percorso di studi non interenti al lavoro precedente), al titolo di studio (più elevata è l’età e minore è la richiesta di prestiti o finanziamenti e l’insoddisfazione relativa al lavoro precedente) e all’avere in famiglia un esempio di imprenditoria che correla negativamente con la ricerca di una migliore condizione economica. Un insieme di risultati che permettono di avvicinare i giovani che desiderano creare impresa con la consapevolezza che alcune spinte motivazionali, attitudini o caratteristiche socioanagrafiche possono avere effetti sul successo o meno di un percorso di avvio di impresa.

Il lavoro imprenditoriale: motivazioni, attitudini e variabili socioanagrafiche

CUBICO, Serena;BORTOLANI, Elisa;FAVRETTO, Giuseppe;BELLOTTO, Massimo
2008-01-01

Abstract

Creare impresa, essere imprenditore o lavoratore autonomo (self-employed) si sono dimostrati percorsi di sviluppo sia a livello professionale individuale che socio-economico. Il presente lavoro illustra i principali risultati di una ricerca su un gruppo di utenti del Servizio Nuova Impresa della Camera di Commercio di Verona. La ricerca, realizzata attraverso interviste telefoniche su una popolazione di 556 soggetti, ha come obiettivi: individuare tra gli utenti chi è diventato imprenditore e quali le difficoltà ha incontrato durante il percorso di avvio dell’impresa; delineare le eventuali differenze a livello motivazionale tra imprenditori e non; individuare i legami tra le attitudini imprenditoriali e alcune variabili del percorso di creazione di impresa. Lo strumento utilizzato è un questionario costruito ad hoc che permette di raccogliere dati relativi a: caratteristiche dell’impresa, aspetti burocratici ed economici della sua creazione, supporti formativi e prestiti ricevuti, informazioni raccolte e valutazione dei servizi da parte di sportelli e associazioni di categoria, motivazioni alla scelta imprenditoriale e attitudine (per questa variabile viene utilizzata una versione ridotta, attraverso il Partial Credit Model [Master, 1982], del TAI – Test di Attitudine Imprenditoriale [Favretto et al., 2003]). Il campione è di 100 soggetti e si presenta molto simile alla popolazione di riferimento per età, genere, professione precedente, provenienza geografica e scolastica. Il 21% degli intervistati ha creato impresa: le principali difficoltà incontrate sono relative ai prestiti e contributi ricevuti e alla dislocazione dei servizi di riferimento. In tutti i soggetti, imprenditori e non, la motivazione all’idea di un lavoro imprenditoriale sembra essere la ricerca di affermazione personale. Coloro che realmente poi creano impresa differiscono dagli altri (Chi quadrato significativo) in quanto sono: meno desiderosi di conciliare il lavoro con la famiglia, più spinti dalla realizzazione di una propria idea creativa e più orientati verso un lavoro in cui non si ha un capo. Per quanto riguarda l’attitudine imprenditoriale: i soggetti che presentano una buona attitudine si dimostrano anche più abili nella concessione dei permessi e meno orientati a chiedere contributi privati (Chi quadrato significativo). Altri fattori, che caratterizzano il gruppo degli imprenditori, si presentano correlati (Rho di Spearman significativo): all’età (all’aumento dell’età diminuiscono le difficoltà nelle richiesta dei permessi e la motivazione legata all’idea innovativa e aumenta la spinta dovuta al percorso di studi non interenti al lavoro precedente), al titolo di studio (più elevata è l’età e minore è la richiesta di prestiti o finanziamenti e l’insoddisfazione relativa al lavoro precedente) e all’avere in famiglia un esempio di imprenditoria che correla negativamente con la ricerca di una migliore condizione economica. Un insieme di risultati che permettono di avvicinare i giovani che desiderano creare impresa con la consapevolezza che alcune spinte motivazionali, attitudini o caratteristiche socioanagrafiche possono avere effetti sul successo o meno di un percorso di avvio di impresa.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/326005
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