La poetica novecentesca, tanto nella arti visive che in quelle verbali, mostra una predilezione per tendenze antimimetiche e antidescrittive, anche se nelle varie arti attraverso modalità e con esiti diversi. In pittura, in particolare, è stato ripetutamente notato che al concetto di rappresentazione della realtà esterna si sostituisce gradualmente l’idea della costruzione di un’immagine che trova in sé la propria armonia formale e la propria sostanza ontologica. Il saggio propone una lettura della sperimentazione modernista sull'immagine in ambito letterario, con particolare riferimento alla poetica di Ezra Pound e alla prima produzione di T.S. Eliot.
“Disrupting Representation: from Metaphor to Metonymy in the Modernist Image”
BIGLIAZZI, Silvia
2008-01-01
Abstract
La poetica novecentesca, tanto nella arti visive che in quelle verbali, mostra una predilezione per tendenze antimimetiche e antidescrittive, anche se nelle varie arti attraverso modalità e con esiti diversi. In pittura, in particolare, è stato ripetutamente notato che al concetto di rappresentazione della realtà esterna si sostituisce gradualmente l’idea della costruzione di un’immagine che trova in sé la propria armonia formale e la propria sostanza ontologica. Il saggio propone una lettura della sperimentazione modernista sull'immagine in ambito letterario, con particolare riferimento alla poetica di Ezra Pound e alla prima produzione di T.S. Eliot.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.