Come per i concetti di salute e malattia (Zani, et.al., 2000) per quello di dislessia evolutiva è importante individuare quali definizioni/culture della dislessia esistono in una popolazione, i significati socialmente costruiti, come essi sono in rapporto con le rappresentazioni scientifiche. Ciò, se influisce sulla relazione adulto/bambino dislessico, è ancora più importante se si considera l’interazione insegnante/alunno dislessico perchè essa ha indubbie ripercussioni sul futuro scolastico (e non solo) dell’allievo. La ricerca mira a evidenziare le rappresentazioni che gli insegnanti hanno della dislessia e dell’efficacia di alcune procedure didattiche da utilizzare con l’alunno dislessico. In particolare saranno presi in considerazioni “profili” comuni all’interno di un gruppo di docenti, evidenziando eventuali differenze di rappresentazioni tra scuola elementare e scuola media. Il questionario (costruito partendo da interviste pilota, letteratura) si articola in 3 sezioni: 1) introduttiva: dati sul rispondente; 2) rappresentazione sociale, riguardante l’idea di dislessia, della sua eziologia e interventi relativi; 3) strumenti didattici, riguardante l’efficacia percepita di alcune procedure didattiche (tratta da Novelli, 2005). Il questionario è anonimo e è stato distribuito a 250 insegnanti di Verona e provincia. I dati saranno trattati con analisi della varianza per il confronto tra sottogruppi e con cluster analysis (come suggerito in Mannetti, 1990) per individuare raggruppamenti di profili soggettivi che rispecchiano rappresentazioni vicine tra loro. I profili emersi verranno posti in relazione con le risposte della sez. 3.

La mia idea di dislessia evolutiva: un confronto tra profili di insegnanti

MENEGHINI, Anna Maria;
2006-01-01

Abstract

Come per i concetti di salute e malattia (Zani, et.al., 2000) per quello di dislessia evolutiva è importante individuare quali definizioni/culture della dislessia esistono in una popolazione, i significati socialmente costruiti, come essi sono in rapporto con le rappresentazioni scientifiche. Ciò, se influisce sulla relazione adulto/bambino dislessico, è ancora più importante se si considera l’interazione insegnante/alunno dislessico perchè essa ha indubbie ripercussioni sul futuro scolastico (e non solo) dell’allievo. La ricerca mira a evidenziare le rappresentazioni che gli insegnanti hanno della dislessia e dell’efficacia di alcune procedure didattiche da utilizzare con l’alunno dislessico. In particolare saranno presi in considerazioni “profili” comuni all’interno di un gruppo di docenti, evidenziando eventuali differenze di rappresentazioni tra scuola elementare e scuola media. Il questionario (costruito partendo da interviste pilota, letteratura) si articola in 3 sezioni: 1) introduttiva: dati sul rispondente; 2) rappresentazione sociale, riguardante l’idea di dislessia, della sua eziologia e interventi relativi; 3) strumenti didattici, riguardante l’efficacia percepita di alcune procedure didattiche (tratta da Novelli, 2005). Il questionario è anonimo e è stato distribuito a 250 insegnanti di Verona e provincia. I dati saranno trattati con analisi della varianza per il confronto tra sottogruppi e con cluster analysis (come suggerito in Mannetti, 1990) per individuare raggruppamenti di profili soggettivi che rispecchiano rappresentazioni vicine tra loro. I profili emersi verranno posti in relazione con le risposte della sez. 3.
2006
Dislessia, rappresentazioni, insegnanti
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