E' stato valutato un ceppo di Oenococcus oeni, PN4, per le sue capacità di condurre la fermentazione malolattica (FML) in vino, testando, le sue performances tecnologiche e qualitative sia in laboratorio sia in cantina. Nella sperimentazione è stato usato un ceppo commerciale, VP41, come riferimento. Il ceppo PN4 è risultato decarbossilasi negativo nel test qualitativo per la produzione di amine biogene quali istamina, tiramina e putrescina. Nel saggio per valutare le potenziali capacità di produrre carbammato di etile il ceppo sperimentale ha mostrato un limitato consumo di arginina (circa 20%). Inoltre, rispetto al ceppo di riferimento, il ceppo PN4 ha mostrato simile attività malolattica, ma maggiore attività beta-glucosidasica e proteasica. Con l'impiego del preparato liofilizzato ad inoculo diretto, è stata monitorata la FML in vino Soave. Il ceppo PN4 si è distinto per il rapido adattamento e altrettanto consumo di acido malico, terminando la fermentazione in 18 giorni. Nel vino il contenuto di amine biogene e di carbammato di etile è risultato trascurabile. Il ceppo PN4 ha metabolizzato maggiormente l'acido citrico producendo più diacetile e acido acetico del ceppo di riferimento. Il profilo sensoriale del vino fermento dal ceppo sperimentale è stato valuato, mediante panel test, positivamente, ma non si è distinto significativamente da quello del vino fermentato dal ceppo VP41.
Valutazione d’idoneità qualitativa di un ceppo di Oenococcus oeni da impiegare come starter della fermentazione malolattica in vino
Veneri G.;ZAPPAROLI, Giacomo
2007-01-01
Abstract
E' stato valutato un ceppo di Oenococcus oeni, PN4, per le sue capacità di condurre la fermentazione malolattica (FML) in vino, testando, le sue performances tecnologiche e qualitative sia in laboratorio sia in cantina. Nella sperimentazione è stato usato un ceppo commerciale, VP41, come riferimento. Il ceppo PN4 è risultato decarbossilasi negativo nel test qualitativo per la produzione di amine biogene quali istamina, tiramina e putrescina. Nel saggio per valutare le potenziali capacità di produrre carbammato di etile il ceppo sperimentale ha mostrato un limitato consumo di arginina (circa 20%). Inoltre, rispetto al ceppo di riferimento, il ceppo PN4 ha mostrato simile attività malolattica, ma maggiore attività beta-glucosidasica e proteasica. Con l'impiego del preparato liofilizzato ad inoculo diretto, è stata monitorata la FML in vino Soave. Il ceppo PN4 si è distinto per il rapido adattamento e altrettanto consumo di acido malico, terminando la fermentazione in 18 giorni. Nel vino il contenuto di amine biogene e di carbammato di etile è risultato trascurabile. Il ceppo PN4 ha metabolizzato maggiormente l'acido citrico producendo più diacetile e acido acetico del ceppo di riferimento. Il profilo sensoriale del vino fermento dal ceppo sperimentale è stato valuato, mediante panel test, positivamente, ma non si è distinto significativamente da quello del vino fermentato dal ceppo VP41.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.