Dopo aver definito come il convegno si colloca all’interno delle diverse modalità di incontri scientifici, si riflette sull’utilità dello stesso nell’epoca odierna fortemente tesa alla virtualità, indagando sui vantaggi e sugli svantaggi delle interazioni interpersonali confrontate con quelle ottenute attraverso l’Information and Communication Technology. A tal proposito, si sostiene che le relazioni virtuali non possono sostituirsi alle relazioni “dal vivo”, quando, invece, possono svolgere un’utile funzione complementare. Nel lavoro si focalizza l’attenzione sul convegno scientifico dando rilievo al suo core service, ossia la diffusione, condivisione e creazione di conoscenza. Ciò però non è sufficiente per comprendere le motivazioni per le quali un soggetto prende parte ad un incontro di questo tipo e lo spirito con cui egli si avvicina all’evento. Per riflettere su questi punti è necessario allora ragionare sugli outcome del convegno scientifico, tra i quali: l’apertura al nuovo, la generazione di contatti, la costruzione di fiducia ed infine l’arricchimento culturale conseguente al viaggio. Per dare concretezza a tali benefici l’organizzatore deve allora progettare e realizzare una serie di servizi ed attività collaterali, ognuna delle quali genera la “materializzazione” di almeno uno degli outcome: l’insieme degli elementi accessori contribuisce, infatti, a creare “l’atmosfera” del convegno e quindi a determinare il successo sia in termini di soddisfazione dei partecipanti, sia dal punto di vista delle “sinergie creative” che lo stesso consente di sviluppare.

Il convegno nell’epoca della virtualità

SIMEONI, Francesca
2005-01-01

Abstract

Dopo aver definito come il convegno si colloca all’interno delle diverse modalità di incontri scientifici, si riflette sull’utilità dello stesso nell’epoca odierna fortemente tesa alla virtualità, indagando sui vantaggi e sugli svantaggi delle interazioni interpersonali confrontate con quelle ottenute attraverso l’Information and Communication Technology. A tal proposito, si sostiene che le relazioni virtuali non possono sostituirsi alle relazioni “dal vivo”, quando, invece, possono svolgere un’utile funzione complementare. Nel lavoro si focalizza l’attenzione sul convegno scientifico dando rilievo al suo core service, ossia la diffusione, condivisione e creazione di conoscenza. Ciò però non è sufficiente per comprendere le motivazioni per le quali un soggetto prende parte ad un incontro di questo tipo e lo spirito con cui egli si avvicina all’evento. Per riflettere su questi punti è necessario allora ragionare sugli outcome del convegno scientifico, tra i quali: l’apertura al nuovo, la generazione di contatti, la costruzione di fiducia ed infine l’arricchimento culturale conseguente al viaggio. Per dare concretezza a tali benefici l’organizzatore deve allora progettare e realizzare una serie di servizi ed attività collaterali, ognuna delle quali genera la “materializzazione” di almeno uno degli outcome: l’insieme degli elementi accessori contribuisce, infatti, a creare “l’atmosfera” del convegno e quindi a determinare il successo sia in termini di soddisfazione dei partecipanti, sia dal punto di vista delle “sinergie creative” che lo stesso consente di sviluppare.
2005
Convegno; Virtualità; Fiducia; Relazioni
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