Il saggio si propone di analizzare il connubio tra scrittura d’amore e comicità nella produzione teatrale di Francisco Navarrete y Ribera, raccolta in “Flor de Sainetes” (Madrid, Catalina del Barrio y Angulo, 1640). A seconda della drammaturgia specifica di ogni singolo componimento e in base alle finalità dell’autore e del coinvolgimento affettivo del destinatario, si assiste ad una fenomenologia cangiante del comico, che va dalla satira al riso irriverente del Carnevale, prevalente negli entremeses, per arrivare al sorriso di complicità , benevolo e simpatetico, che si manifesta pienamente nel romance. Secondo l’interpretazione antropologica bio-sociale proposta da Fabio Ceccarelli (Sorriso e riso. Saggio di antropologia bio-sociale, Torino, Einaudi, 1988) si dimostra che negli enteremeses l’intensità del riso aumenta se lo zimbello comico infrange una concezione dell’amore spiritualizzata e/o un codice di comportamento amoroso-cavalleresco di ascendenza trovadorica, o contraddice l’esercizio ascetico di virtù cristiane, provocando sentimenti di vicinanza e complicità tra co-ridenti, mentre, nei confronti dello zimbello comico, improvvisamente svilito e sottomesso, i co-ridenti nutrono sentimenti di superiorità, e in buona sostanza aggressivi. Una volta abbandonata l’ottica giocosa, ma a volte rozza e crudele, degli entremeses, nei bailes e romances il sentimento amoroso emerge in tutta la sua complessità e sfumature, e il riso sguaiato trascolora nel sorriso “complice”, simpatetico e antiaggressivo; il distacco affettivo dei co-ridenti, rispetto allo zimbello comico, non è più raggiungibile, lasciando spazio alla comprensione e alla condivisione tra “pari” di piccoli e grandi drammi umani
Comicità e amore nel "teatro menor" di F. Navarrete y Ribera: dal riso carnevalesco al sorriso complice
GALLO, Antonella
2002-01-01
Abstract
Il saggio si propone di analizzare il connubio tra scrittura d’amore e comicità nella produzione teatrale di Francisco Navarrete y Ribera, raccolta in “Flor de Sainetes” (Madrid, Catalina del Barrio y Angulo, 1640). A seconda della drammaturgia specifica di ogni singolo componimento e in base alle finalità dell’autore e del coinvolgimento affettivo del destinatario, si assiste ad una fenomenologia cangiante del comico, che va dalla satira al riso irriverente del Carnevale, prevalente negli entremeses, per arrivare al sorriso di complicità , benevolo e simpatetico, che si manifesta pienamente nel romance. Secondo l’interpretazione antropologica bio-sociale proposta da Fabio Ceccarelli (Sorriso e riso. Saggio di antropologia bio-sociale, Torino, Einaudi, 1988) si dimostra che negli enteremeses l’intensità del riso aumenta se lo zimbello comico infrange una concezione dell’amore spiritualizzata e/o un codice di comportamento amoroso-cavalleresco di ascendenza trovadorica, o contraddice l’esercizio ascetico di virtù cristiane, provocando sentimenti di vicinanza e complicità tra co-ridenti, mentre, nei confronti dello zimbello comico, improvvisamente svilito e sottomesso, i co-ridenti nutrono sentimenti di superiorità, e in buona sostanza aggressivi. Una volta abbandonata l’ottica giocosa, ma a volte rozza e crudele, degli entremeses, nei bailes e romances il sentimento amoroso emerge in tutta la sua complessità e sfumature, e il riso sguaiato trascolora nel sorriso “complice”, simpatetico e antiaggressivo; il distacco affettivo dei co-ridenti, rispetto allo zimbello comico, non è più raggiungibile, lasciando spazio alla comprensione e alla condivisione tra “pari” di piccoli e grandi drammi umaniI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.