Il contributo analizza le vicende compositive e la fortuna di un copione manoscritto del 1806, censurato e tramandato con un titolo diverso da quello predisposto inizialmente dall'autore. Nel mostrare la prassi scenico-compositiva che vigeva nella penisola italiana all'inizio del XIX secolo, lo scritto illustra anche come la filologia delle fonti sceniche dello spettacolo sia uno strumento necessario alla comprensione di un contesto teatrale particolarmnte complesso come quello italiano a cavaliere tra Sette e Ottocento.

Drammaturgia d'attore tra censura e riscrittura in un copione del 1806

Simona Brunetti
2025-01-01

Abstract

Il contributo analizza le vicende compositive e la fortuna di un copione manoscritto del 1806, censurato e tramandato con un titolo diverso da quello predisposto inizialmente dall'autore. Nel mostrare la prassi scenico-compositiva che vigeva nella penisola italiana all'inizio del XIX secolo, lo scritto illustra anche come la filologia delle fonti sceniche dello spettacolo sia uno strumento necessario alla comprensione di un contesto teatrale particolarmnte complesso come quello italiano a cavaliere tra Sette e Ottocento.
2025
979-12-5609-110-2
copione, drammaturgia d'attore, Stanislao Marchisio, Ottocento
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