Il contributo intende porre alcune riflessioni in merito alle attività di Public Archaeology, condotte dall’Università degli Studi di Verona, all’interno del progetto di ricerca relativo al mercato e alle mura tardoantiche di Aquileia. L’ateneo, sotto la direzione scientifica della prof.ssa Patrizia Basso con la prof.ssa Diana Dobreva, conduce missioni archeologiche nell’area dal 2018, su concessione ministeriale e con la collaborazione e il sostegno di Fondazione Aquileia. Parallelamente all’indagine sul campo, il progetto ha previsto, sin da principio, lo svolgimento di attività di Terza Missione volte alla comunicazione, alla disseminazione e alla valorizzazione del patrimonio culturale ad esso relativo. Una preliminare analisi verrà quindi indirizzata alle metodologie utilizzate nella divulgazione. In primis, il progetto ha previsto la ricerca del raggiungimento di un vasto bacino di pubblico attraverso l’utilizzo di strumenti quali i social media (Instagram e Facebook), indirizzati alla condivisione e diffusione dei rinvenimenti archeologici, stricto sensu, e alla creazione, ove possibile, di una community. Differente metodologia è stata invece utilizzata a livello locale, la cui disseminazione è stata incrementata dalla creazione e distribuzione di brochure informative. In secundis, sono state applicate un’ulteriore serie di strategie volte all’interazione diretta con pubblici differenti. Nel concreto, all’interno dei periodi di scavo, l’area viene aperta ai visitatori attraverso visite guidate a cadenza quotidiana, su prenotazione e, due volte l’anno, in occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia. Particolare attenzione è stata poi posta alla creazione di un rapporto diretto con la comunità locale, attraverso il dialogo con gruppi archeologici locali e con associazioni presenti sul territorio. In particolar modo, è attiva una collaborazione per lo svolgimento di attività laboratoriali aventi come obiettivo, tra gli altri, una maggiore consapevolezza del patrimonio culturale e storico della comunità di appartenenza. Infine, è attualmente in corso un progetto di dottorato volto alla ricostruzione virtuale del complesso già parzialmente fruibile, in vista di futura valorizzazione. L’obiettivo dell’intervento è quindi evidenziare le strategie di Public Archaeology messe in atto per la disseminazione del passato storico di Aquileia, in epoca romana e tardoantica, inteso quale risorsa di sviluppo locale, e non solo, tramite la creazione di uno stretto rapporto fra Università, comunità locale e patrimonio.
Università, Terza Missione e Public Archaeology: il caso studio di Aquileia
Nicola Delbarba
;Angelica Gabrielli
In corso di stampa
Abstract
Il contributo intende porre alcune riflessioni in merito alle attività di Public Archaeology, condotte dall’Università degli Studi di Verona, all’interno del progetto di ricerca relativo al mercato e alle mura tardoantiche di Aquileia. L’ateneo, sotto la direzione scientifica della prof.ssa Patrizia Basso con la prof.ssa Diana Dobreva, conduce missioni archeologiche nell’area dal 2018, su concessione ministeriale e con la collaborazione e il sostegno di Fondazione Aquileia. Parallelamente all’indagine sul campo, il progetto ha previsto, sin da principio, lo svolgimento di attività di Terza Missione volte alla comunicazione, alla disseminazione e alla valorizzazione del patrimonio culturale ad esso relativo. Una preliminare analisi verrà quindi indirizzata alle metodologie utilizzate nella divulgazione. In primis, il progetto ha previsto la ricerca del raggiungimento di un vasto bacino di pubblico attraverso l’utilizzo di strumenti quali i social media (Instagram e Facebook), indirizzati alla condivisione e diffusione dei rinvenimenti archeologici, stricto sensu, e alla creazione, ove possibile, di una community. Differente metodologia è stata invece utilizzata a livello locale, la cui disseminazione è stata incrementata dalla creazione e distribuzione di brochure informative. In secundis, sono state applicate un’ulteriore serie di strategie volte all’interazione diretta con pubblici differenti. Nel concreto, all’interno dei periodi di scavo, l’area viene aperta ai visitatori attraverso visite guidate a cadenza quotidiana, su prenotazione e, due volte l’anno, in occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia. Particolare attenzione è stata poi posta alla creazione di un rapporto diretto con la comunità locale, attraverso il dialogo con gruppi archeologici locali e con associazioni presenti sul territorio. In particolar modo, è attiva una collaborazione per lo svolgimento di attività laboratoriali aventi come obiettivo, tra gli altri, una maggiore consapevolezza del patrimonio culturale e storico della comunità di appartenenza. Infine, è attualmente in corso un progetto di dottorato volto alla ricostruzione virtuale del complesso già parzialmente fruibile, in vista di futura valorizzazione. L’obiettivo dell’intervento è quindi evidenziare le strategie di Public Archaeology messe in atto per la disseminazione del passato storico di Aquileia, in epoca romana e tardoantica, inteso quale risorsa di sviluppo locale, e non solo, tramite la creazione di uno stretto rapporto fra Università, comunità locale e patrimonio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.