Il contributo affronta una questione interpretativa di notevole rilievo in materia di circonvenzione di persone incapaci, foriera di interessanti ricadute sia di natura sostanziale che processuale. Nell’articolo vengono svolte alcune considerazioni critiche in merito ad un elemento di tipicità che la sentenza in esame ritiene indefettibile ai fini della configurabilità della fattispecie disciplinata dall’art. 643 c.p., ovvero “l’oggettiva esistenza e riconoscibilità all’esterno della minorata capacità della vittima, in modo che chiunque possa abusarne per raggiungere i suoi fini illeciti”.
Sull’oggettiva riconoscibilità dello stato di deficienza psichica della vittima come presupposto tacito del fatto di circonvenzione di incapaci. Considerazioni critiche a margine di una recente sentenza della Suprema Corte.
Marco Mattia
Writing – Original Draft Preparation
2018-01-01
Abstract
Il contributo affronta una questione interpretativa di notevole rilievo in materia di circonvenzione di persone incapaci, foriera di interessanti ricadute sia di natura sostanziale che processuale. Nell’articolo vengono svolte alcune considerazioni critiche in merito ad un elemento di tipicità che la sentenza in esame ritiene indefettibile ai fini della configurabilità della fattispecie disciplinata dall’art. 643 c.p., ovvero “l’oggettiva esistenza e riconoscibilità all’esterno della minorata capacità della vittima, in modo che chiunque possa abusarne per raggiungere i suoi fini illeciti”.File in questo prodotto:
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