Judgment n. 205/2002 of the Constitutional Court contested the refunding of damages after a judicial offense. The Court confirmed the constitutional legitimacy raised by the judge a quo, thus declaring art. 2, paragraph 1, of the law n. 117 of 1988 constitutionally illegitimate (in its original version, prior to the amendment made by law no. 18 of 2015). The judgment contested that the article did not provide compensation for non-pecuniary damages from the infringement of inviolable rights other than personal freedom. According to the Court, extending the compensation for such non-pecuniary damages does not affect the delicate balance between the right of an unjustly damaged subject to obtain compensation and the protection of judiciary independence. The latter is a fundamental element of a magistrate’s civil liability. After having legally framed the case according to Constitutional Law, the author comments favorably on this decision, and notes how the judgment confirms the direct civil liability of the magistrate for functional offenses as inadmissible.

Nella sentenza n. 205 del 2022 la Corte costituzionale ha affrontato il problema della risarcibilità dei danni da illecito giudiziario. Accogliendo la questione sollevata dal giudice a quo, la Corte ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 2, comma 1, della legge n. 117 del 1988 (nella versione originaria, antecedente la modifica apportata dalla legge n. 18 del 2015), nella parte in cui non prevede il risarcimento dei danni non patrimoniali da lesione dei diritti inviolabili diversi dalla libertà personale. Secondo la Corte, l’estensione dell’area di risarcibilità dei danni non patrimoniali derivanti da illeciti giudiziari non pregiudica il «delicato bilanciamento» – tra il diritto del soggetto ingiustamente danneggiato da un provvedimento giudiziario ad ottenere il ristoro del pregiudizio patito e la tutela dell’indipendenza della magistratura – che deve caratterizzare la disciplina della responsabilità civile dei magistrati. Inquadrato il caso alla luce della giurisprudenza costituzionale, l’autore si esprime in senso favorevole alla sentenza commentata, osservando conclusivamente come essa confermi l’inammissibilità di una responsabilità civile diretta del magistrato per gli illeciti funzionali.

Il «delicato bilanciamento» nella disciplina del risarcimento dei danni non patrimoniali da illecito giudiziario

Ferri, Giampietro
Writing – Original Draft Preparation
2022-01-01

Abstract

Judgment n. 205/2002 of the Constitutional Court contested the refunding of damages after a judicial offense. The Court confirmed the constitutional legitimacy raised by the judge a quo, thus declaring art. 2, paragraph 1, of the law n. 117 of 1988 constitutionally illegitimate (in its original version, prior to the amendment made by law no. 18 of 2015). The judgment contested that the article did not provide compensation for non-pecuniary damages from the infringement of inviolable rights other than personal freedom. According to the Court, extending the compensation for such non-pecuniary damages does not affect the delicate balance between the right of an unjustly damaged subject to obtain compensation and the protection of judiciary independence. The latter is a fundamental element of a magistrate’s civil liability. After having legally framed the case according to Constitutional Law, the author comments favorably on this decision, and notes how the judgment confirms the direct civil liability of the magistrate for functional offenses as inadmissible.
2022
magistrati, responsabilità civile, diritti inviolabili, illecito giudiziario, danni non patrimoniali, risarcimento, bilanciamento, precedente
Nella sentenza n. 205 del 2022 la Corte costituzionale ha affrontato il problema della risarcibilità dei danni da illecito giudiziario. Accogliendo la questione sollevata dal giudice a quo, la Corte ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 2, comma 1, della legge n. 117 del 1988 (nella versione originaria, antecedente la modifica apportata dalla legge n. 18 del 2015), nella parte in cui non prevede il risarcimento dei danni non patrimoniali da lesione dei diritti inviolabili diversi dalla libertà personale. Secondo la Corte, l’estensione dell’area di risarcibilità dei danni non patrimoniali derivanti da illeciti giudiziari non pregiudica il «delicato bilanciamento» – tra il diritto del soggetto ingiustamente danneggiato da un provvedimento giudiziario ad ottenere il ristoro del pregiudizio patito e la tutela dell’indipendenza della magistratura – che deve caratterizzare la disciplina della responsabilità civile dei magistrati. Inquadrato il caso alla luce della giurisprudenza costituzionale, l’autore si esprime in senso favorevole alla sentenza commentata, osservando conclusivamente come essa confermi l’inammissibilità di una responsabilità civile diretta del magistrato per gli illeciti funzionali.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/1091946
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