Il contributo si concentra sulla mediazione e sulla ricezione italiana delle traduzioni dal russo curate da Olga Resnevič Signorelli. Nel farlo vengono presi in esame i carteggi della traduttrice conservati presso la Fondazione Cini di Venezia e presso il Fondo Einaudi dell’Archivio di Stato di Torino, i paratesti delle sue traduzioni e le recensioni ad esse riferite. In una prima sezione viene brevemente ripercorsa la circolazione delle traduzioni dal russo nel contesto italiano di inizio Novecento. L’articolo si concentra in seguito sulle traduzioni degli Ossessi e delle Lettere di Dostoevskij (1928), di cui vengono ripercorse la genesi, la mediazione e la ricezione. Oggetto di indagine dell’ultima sezione è il carteggio tra Tolstoj e Aleksandra Andréjevna Tolstàja (1943). Attraverso questo percorso, viene messa in luce la permanenza tra gli anni Venti e gli anni Quaranta di una riconoscibile modalità di mediazione delle traduzioni da parte di Resnevič ; a fronte del perdurare di tale postura, mutano però la tipologia di pubblico cui sono destinate le opere, le richieste dell’editore e il parere della critica, segno di un cambio di paradigma nelle dinamiche traduttive e di una nuova direzione che orienta l’interesse per la letteratura straniera.
La ricezione italiana delle traduzioni di Olga Resnevič Signorelli: dagli "Ossessi" di Dostoevskij al "Carteggio" di Tolstoj
Giulia Perosa
2022-01-01
Abstract
Il contributo si concentra sulla mediazione e sulla ricezione italiana delle traduzioni dal russo curate da Olga Resnevič Signorelli. Nel farlo vengono presi in esame i carteggi della traduttrice conservati presso la Fondazione Cini di Venezia e presso il Fondo Einaudi dell’Archivio di Stato di Torino, i paratesti delle sue traduzioni e le recensioni ad esse riferite. In una prima sezione viene brevemente ripercorsa la circolazione delle traduzioni dal russo nel contesto italiano di inizio Novecento. L’articolo si concentra in seguito sulle traduzioni degli Ossessi e delle Lettere di Dostoevskij (1928), di cui vengono ripercorse la genesi, la mediazione e la ricezione. Oggetto di indagine dell’ultima sezione è il carteggio tra Tolstoj e Aleksandra Andréjevna Tolstàja (1943). Attraverso questo percorso, viene messa in luce la permanenza tra gli anni Venti e gli anni Quaranta di una riconoscibile modalità di mediazione delle traduzioni da parte di Resnevič ; a fronte del perdurare di tale postura, mutano però la tipologia di pubblico cui sono destinate le opere, le richieste dell’editore e il parere della critica, segno di un cambio di paradigma nelle dinamiche traduttive e di una nuova direzione che orienta l’interesse per la letteratura straniera.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.