Introduzione: Nello studio sperimentale dell’attenzione del bambino per il volto dell'adulto, è stata identificata una variazione evolutiva significativa tra il primo ed il secondo anno di vita nel tempo di attenzione visiva verso le aree degli occhi e della bocca (Hillairet de Boisferon et al., 2018; Lewkowitz & Hansen-Tift, 2012). Inoltre, la preferenza visiva verso l'area della bocca sarebbe connessa allo sviluppo linguistico misurato tramite questionari (Tsang et al., 2018). Ad oggi, non ci sono studi che confermano tale dato considerando lo sviluppo del linguaggio in un contesto naturalistico. Il presente contributo si propone di indagare questo aspetto, utilizzando indici di produzione del linguaggio ricavati dall'interazione mamma-bambino. Metodo: I tempi di attenzione verso due aree del volto dell'adulto, gli occhi e la bocca, di 26 bambini italiani tra i 6 ed i 14 mesi (M= 294 giorni; DS= 81.3) esposti ad un volto femminile narrante una storia nella loro lingua nativa, sono stati misurati sperimentalmente mediante Eye-tracker. Nella stessa settimana dell’esperimento, i bambini sono stati osservati e video-registrati durante 20 minuti di gioco con le loro madri. Le produzioni dei partecipanti sono state trascritte e codificate in base alla loro complessità (vocalizzazioni, lallazioni e parole). Risultati: Dalle analisi preliminari emerge una differenza significativa nel tempo di attenzione verso l’area della bocca tra bambini di età inferiore a 10 mesi (G1) e bambini più grandi, G2 (U = 39, p = .024). Il G1 guarda in misura minore la bocca (18.3% del tempo), rispetto a G2 (32.6% del tempo), in linea con la recente letteratura (Hillairet de Boisferon et al., 2018). Inoltre, dividendo i bambini in due gruppi in base alla loro preferenza visiva (mouth-lookers vs eyes-lookers), emerge che i mouth-lookers hanno una produzione di vocalizzazioni superiore (Mann-Whitney U = 37, p = .029), e una produzione di lallazioni inferiore (Mann-Whitney U = 37, p = .029) rispetto agli eyes-lookers. Conclusioni: Ampliando le evidenze riportate in letteratura, i risultati del presente studio supportano la natura multi-modale dei meccanismi sottostanti l’apprendimento del linguaggio, mostrando che la bocca dell'adulto può fungere da facilitatore visivo per l'azione fono-articolatoria del bambino.

Aspetti multi-modali nell’acquisizione del linguaggio: uno studio preliminare.

Bastianello T.
;
Majorano M.
2021-01-01

Abstract

Introduzione: Nello studio sperimentale dell’attenzione del bambino per il volto dell'adulto, è stata identificata una variazione evolutiva significativa tra il primo ed il secondo anno di vita nel tempo di attenzione visiva verso le aree degli occhi e della bocca (Hillairet de Boisferon et al., 2018; Lewkowitz & Hansen-Tift, 2012). Inoltre, la preferenza visiva verso l'area della bocca sarebbe connessa allo sviluppo linguistico misurato tramite questionari (Tsang et al., 2018). Ad oggi, non ci sono studi che confermano tale dato considerando lo sviluppo del linguaggio in un contesto naturalistico. Il presente contributo si propone di indagare questo aspetto, utilizzando indici di produzione del linguaggio ricavati dall'interazione mamma-bambino. Metodo: I tempi di attenzione verso due aree del volto dell'adulto, gli occhi e la bocca, di 26 bambini italiani tra i 6 ed i 14 mesi (M= 294 giorni; DS= 81.3) esposti ad un volto femminile narrante una storia nella loro lingua nativa, sono stati misurati sperimentalmente mediante Eye-tracker. Nella stessa settimana dell’esperimento, i bambini sono stati osservati e video-registrati durante 20 minuti di gioco con le loro madri. Le produzioni dei partecipanti sono state trascritte e codificate in base alla loro complessità (vocalizzazioni, lallazioni e parole). Risultati: Dalle analisi preliminari emerge una differenza significativa nel tempo di attenzione verso l’area della bocca tra bambini di età inferiore a 10 mesi (G1) e bambini più grandi, G2 (U = 39, p = .024). Il G1 guarda in misura minore la bocca (18.3% del tempo), rispetto a G2 (32.6% del tempo), in linea con la recente letteratura (Hillairet de Boisferon et al., 2018). Inoltre, dividendo i bambini in due gruppi in base alla loro preferenza visiva (mouth-lookers vs eyes-lookers), emerge che i mouth-lookers hanno una produzione di vocalizzazioni superiore (Mann-Whitney U = 37, p = .029), e una produzione di lallazioni inferiore (Mann-Whitney U = 37, p = .029) rispetto agli eyes-lookers. Conclusioni: Ampliando le evidenze riportate in letteratura, i risultati del presente studio supportano la natura multi-modale dei meccanismi sottostanti l’apprendimento del linguaggio, mostrando che la bocca dell'adulto può fungere da facilitatore visivo per l'azione fono-articolatoria del bambino.
2021
attenzione selettiva
acquisizione del linguaggio
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/1053498
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