Introduzione: Gli studi degli ultimi decenni hanno evidenziato gli effetti positivi dell’utilizzo dell’impianto cocleare (IC) nei bambini con sordità mostrando, tuttavia, variabilità negli outcomes linguistici (de Hogg et al., 2016). In particolare, non è chiaro il contributo dei fattori individuali e ambientali nello sviluppo del linguaggio (Peterson et al., 2010). Il presente studio ha l’obiettivo di analizzare lo sviluppo linguistico dei bambini con IC, l’input materno e la loro relazione.Metodo: Partecipano allo studio 15 bambini con IC (G-IC, età in mesi M =19.73; DS=4.73) e 15 bambini con sviluppo tipico di pari età cronologica (EC; G-ST, età in mesi M = 19.24, DS=4.03). L'interazione mamma-bambino è video-osservata prima dell’intervento chirurgico (T1) e tre mesi dopo l’attivazione dell’IC (T2). I bambini con ST sono osservati in corrispondenza della stessa EC. Sono considerati gli enunciati materni, lo sviluppo linguistico spontaneo del bambino e il suo sviluppo lessicale, valutato con il ‘Primo Vocabolario del Bambino’ (Caselli et al., 2015).Risultati: Le analisi mostrano un aumento significativo da T1 a T2: a) solo per G-ST, del numero di parole prodotte durante l'interazione (Z=-2.666, p=.008) e del vocabolario in produzione (Z=-2.521, p=.012); b) per entrambi i gruppi, del vocabolario in comprensione (G-ST: Z=-2.666, p=.008; G-IC: Z=-2.533, p=.011). Inoltre, i dati suggeriscono uno sviluppo del vocabolario più avanzato per i bambini G-ST rispetto ai G-IC (T1: comprensione: U=5.0, p=.001; produzione: U=13.0, p=.002; T2: comprensione: U=11.5, p=.004; produzione: U=12.0, p=.003). Le correlazioni parziali evidenziano: a) un'associazione positiva tra il numero di domande prodotte dalla madre in T1 e le produzioni comunicative del bambino in T2 (G-ST: r=.665, p=.025; G-IC: r=.837; p=.002); b) una correlazione negativa tra la produzione di enunciati direttivi della madre e la produzione linguistica del bambino (G-ST: r=-.630, p=.032; G-IC: r=-.687, p=.021). Conclusioni: I dati preliminari mostrano un effetto positivo dell'attivazione dell'IC sulla comprensione lessicale, anche se i bambini mostrano un linguaggio caratterizzato da ritardo rispetto ai coetanei con ST. Inoltre, si evidenzia che al maggior utilizzo di enunciati direttivi delle mamme è associato un livello linguistico meno avanzato dei loro bambini. Le analisi, che necessitano una conferma su un gruppo più ampio di partecipanti, possono offrire spunti di riflessione per la pratica clinica.
Sviluppo comunicativo e input linguistico materno nella diade mamma-bambino con impianto cocleare
Marika Morelli
;Manuela Lavelli
;Marinella Majorano
2019-01-01
Abstract
Introduzione: Gli studi degli ultimi decenni hanno evidenziato gli effetti positivi dell’utilizzo dell’impianto cocleare (IC) nei bambini con sordità mostrando, tuttavia, variabilità negli outcomes linguistici (de Hogg et al., 2016). In particolare, non è chiaro il contributo dei fattori individuali e ambientali nello sviluppo del linguaggio (Peterson et al., 2010). Il presente studio ha l’obiettivo di analizzare lo sviluppo linguistico dei bambini con IC, l’input materno e la loro relazione.Metodo: Partecipano allo studio 15 bambini con IC (G-IC, età in mesi M =19.73; DS=4.73) e 15 bambini con sviluppo tipico di pari età cronologica (EC; G-ST, età in mesi M = 19.24, DS=4.03). L'interazione mamma-bambino è video-osservata prima dell’intervento chirurgico (T1) e tre mesi dopo l’attivazione dell’IC (T2). I bambini con ST sono osservati in corrispondenza della stessa EC. Sono considerati gli enunciati materni, lo sviluppo linguistico spontaneo del bambino e il suo sviluppo lessicale, valutato con il ‘Primo Vocabolario del Bambino’ (Caselli et al., 2015).Risultati: Le analisi mostrano un aumento significativo da T1 a T2: a) solo per G-ST, del numero di parole prodotte durante l'interazione (Z=-2.666, p=.008) e del vocabolario in produzione (Z=-2.521, p=.012); b) per entrambi i gruppi, del vocabolario in comprensione (G-ST: Z=-2.666, p=.008; G-IC: Z=-2.533, p=.011). Inoltre, i dati suggeriscono uno sviluppo del vocabolario più avanzato per i bambini G-ST rispetto ai G-IC (T1: comprensione: U=5.0, p=.001; produzione: U=13.0, p=.002; T2: comprensione: U=11.5, p=.004; produzione: U=12.0, p=.003). Le correlazioni parziali evidenziano: a) un'associazione positiva tra il numero di domande prodotte dalla madre in T1 e le produzioni comunicative del bambino in T2 (G-ST: r=.665, p=.025; G-IC: r=.837; p=.002); b) una correlazione negativa tra la produzione di enunciati direttivi della madre e la produzione linguistica del bambino (G-ST: r=-.630, p=.032; G-IC: r=-.687, p=.021). Conclusioni: I dati preliminari mostrano un effetto positivo dell'attivazione dell'IC sulla comprensione lessicale, anche se i bambini mostrano un linguaggio caratterizzato da ritardo rispetto ai coetanei con ST. Inoltre, si evidenzia che al maggior utilizzo di enunciati direttivi delle mamme è associato un livello linguistico meno avanzato dei loro bambini. Le analisi, che necessitano una conferma su un gruppo più ampio di partecipanti, possono offrire spunti di riflessione per la pratica clinica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.