I codici miscellanei grammaticali altomedievali: caratteristiche, funzione, destinazione

Il contributo prende in esame una particolare tipologia di manoscritti miscellanei latini, cioè quelli contenenti testi grammaticali, particolarmente diffusi in epoca carolingia in tutti i principali centri di cultura dell'epoca. Questi manoscritti, che di norma sono stati concepiti per fornire un quadro completo della grammatica latina, integrando le artes più diffuse, come quella di Donato, con testi accessori di argomento fonetico, metrico e ortografico, sono quasi sempre il frutto dell'attività di un maestro di grammatica, che in qualche caso può essere identificato con maggiore o minore certezza. Vengono quindi esaminati alcuni casi significativi, come il Par. lat. 7530 (Montecassino, attribuibile forse a Paolo Diacono), il San Gallo 878 (Reichenau, Walafrido Strabone), il Par. lat. 13025 (Corbie), il ms. sembrato Bern 330 + 347 + 357 + Par. lat. 7665 + Leida VL Q. 30 (Auxerre, forse ideato da Heiric di Auxerre), il Montpellier H 306 (Auxerre).