Tradizionalmente l’età, insieme al sesso e al patrimonio genetico dell’individuo, viene categorizzata come un fattore biologico non modificabile dello stato di salute. La promozione della salute riproduttiva vede nell’età della madre, ma anche del padre, un determinante non trascurabile che può influire sulla fertilità, l’andamento della gravidanza e la salute del bambino. L’età della donna gioca un ruolo determinante sulla capacità riproduttiva, con una fertilità che è massima tra i 20 e i 30 anni, decresce rapidamente dopo i 35 anni, per essere vicina allo zero già qualche anno prima della menopausa. Con l’aumento dell’età paterna il numero degli spermatozoi, la loro motilità e la loro qualità diminuiscono, aumentando la possibilità dell’infertilità di coppia. Aumentano inoltre anche le probabilità di aborto spontaneo e di complicanze della gravidanza. A differenza dell’età materna, quella paterna sembra giocare un ruolo importante ma meno pronunciato e i suoi effetti sull’infertilità e gli esiti avversi della gravidanza si rendono evidenti oltre i 50 anni. In Italia per il 2015, se consideriamo le sole cittadine italiane, queste hanno dato vita mediamente a 1,28 figli, a un’età media di 32,2 anni. Un’offerta attiva di informazioni da parte degli operatori sul ruolo giocato dall’età, può contribuire a sostenere anche in questo ambito una scelta consapevole da parte della coppia.

Il fattore di rischio “età dei genitori” è un determinante non modificabile?

R Bortolus;Cavaliere, Elena;MALIZIA, SARA;DIANIN, ALICE;F Filippini;
2017-01-01

Abstract

Tradizionalmente l’età, insieme al sesso e al patrimonio genetico dell’individuo, viene categorizzata come un fattore biologico non modificabile dello stato di salute. La promozione della salute riproduttiva vede nell’età della madre, ma anche del padre, un determinante non trascurabile che può influire sulla fertilità, l’andamento della gravidanza e la salute del bambino. L’età della donna gioca un ruolo determinante sulla capacità riproduttiva, con una fertilità che è massima tra i 20 e i 30 anni, decresce rapidamente dopo i 35 anni, per essere vicina allo zero già qualche anno prima della menopausa. Con l’aumento dell’età paterna il numero degli spermatozoi, la loro motilità e la loro qualità diminuiscono, aumentando la possibilità dell’infertilità di coppia. Aumentano inoltre anche le probabilità di aborto spontaneo e di complicanze della gravidanza. A differenza dell’età materna, quella paterna sembra giocare un ruolo importante ma meno pronunciato e i suoi effetti sull’infertilità e gli esiti avversi della gravidanza si rendono evidenti oltre i 50 anni. In Italia per il 2015, se consideriamo le sole cittadine italiane, queste hanno dato vita mediamente a 1,28 figli, a un’età media di 32,2 anni. Un’offerta attiva di informazioni da parte degli operatori sul ruolo giocato dall’età, può contribuire a sostenere anche in questo ambito una scelta consapevole da parte della coppia.
2017
età dei genitori, fertilità, gravidanza, esiti avversi della riproduzione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/977024
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