Fra gli operatori è ormai chiaro che la dipendenza patologica è una problematica complessa che tende ad evolvere verso la cronicità. Ciononostante l’approccio terapeutico comunemente adottato è ancora troppo spesso rivolto ai sintomi, cioè all’uso di sostanze ed alle conseguenze che hanno sulla salute prettamente fisica. Di conseguenza l’obiettivo di cura viene individuato prevalentemente nella cessazione del comportamento di addiction ed al ripristino di condizioni sanitarie accettabili. Si sente mancare una prospettiva di recovery più complessiva, focalizzata sulla condizione di vita globale della persona, secondo la quale gli obiettivi di astinenza o di controllo dei consumi vanno accompagnati da obiettivi di riabilitazione psico-sociale. E’ la direzione indicata dal Piano d’indirizzo per la riabilitazione, approvato dalla Conferenza Stato-Regioni il 10/02/2011, che rappresenta ad oggi il più recente riferimento istituzionale in tema di riabilitazione. Anche di fronte a patologie croniche, l’orientamento deve essere quello di «far raggiungere alla Persona il più alto livello possibile di funzionamento e partecipazione, in relazione alla volontà della Persona stessa e al contesto, nell’ottica di un reale empowerment». Nell’ambito delle dipendenze questi pronunciamenti inducono un cambio di paradigma di grande portata. Si intravvede come non sia corretto preoccuparsi dei trattamenti sanitari trascurando determinanti di salute e motivazionali come l’abitare, le relazioni familiari e sociali, l’autosufficienza economica, l’inclusione sociale. Alla riabilitazione psicosociale va riconosciuta una potenzialità terapeutica capace di accompagnare in parallelo i trattamenti sanitari, se non addirittura di anticiparli. Sul piano operativo si delinea un modello in cui diviene necessaria una valutazione bio-psico-sociale dei bisogni al fine di definire percorsi riabilitativi personalizzati basati sulle evidenze. L’articolo presenta il set di strumenti denominato ICF-Dipendenze, sviluppato a partire dalla Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute, introdotta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2001.
L’ICF e le dipendenze. Per un approccio di cura integrato, dinamico e orientato alla riabilitazione basata sulle evidenze
Pasqualotto Luciano
Writing – Original Draft Preparation
;
2017-01-01
Abstract
Fra gli operatori è ormai chiaro che la dipendenza patologica è una problematica complessa che tende ad evolvere verso la cronicità. Ciononostante l’approccio terapeutico comunemente adottato è ancora troppo spesso rivolto ai sintomi, cioè all’uso di sostanze ed alle conseguenze che hanno sulla salute prettamente fisica. Di conseguenza l’obiettivo di cura viene individuato prevalentemente nella cessazione del comportamento di addiction ed al ripristino di condizioni sanitarie accettabili. Si sente mancare una prospettiva di recovery più complessiva, focalizzata sulla condizione di vita globale della persona, secondo la quale gli obiettivi di astinenza o di controllo dei consumi vanno accompagnati da obiettivi di riabilitazione psico-sociale. E’ la direzione indicata dal Piano d’indirizzo per la riabilitazione, approvato dalla Conferenza Stato-Regioni il 10/02/2011, che rappresenta ad oggi il più recente riferimento istituzionale in tema di riabilitazione. Anche di fronte a patologie croniche, l’orientamento deve essere quello di «far raggiungere alla Persona il più alto livello possibile di funzionamento e partecipazione, in relazione alla volontà della Persona stessa e al contesto, nell’ottica di un reale empowerment». Nell’ambito delle dipendenze questi pronunciamenti inducono un cambio di paradigma di grande portata. Si intravvede come non sia corretto preoccuparsi dei trattamenti sanitari trascurando determinanti di salute e motivazionali come l’abitare, le relazioni familiari e sociali, l’autosufficienza economica, l’inclusione sociale. Alla riabilitazione psicosociale va riconosciuta una potenzialità terapeutica capace di accompagnare in parallelo i trattamenti sanitari, se non addirittura di anticiparli. Sul piano operativo si delinea un modello in cui diviene necessaria una valutazione bio-psico-sociale dei bisogni al fine di definire percorsi riabilitativi personalizzati basati sulle evidenze. L’articolo presenta il set di strumenti denominato ICF-Dipendenze, sviluppato a partire dalla Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute, introdotta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2001.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Prospettive Sociali e Sanitarie_Anno_n.17-n.4_pag.28-31.pdf
non disponibili
Descrizione: articolo full-text
Tipologia:
Documento in Post-print
Licenza:
Accesso ristretto
Dimensione
1.49 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.49 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.