L'articolo analizza filosoficamente l'esperienza della reinterpretazione feconda e creativa del passato. Gli eventi accaduti sono irreversibili, ma qualcosa del loro tessuto non si dissolve e resta silenziosamente presente nella memoria dei soggetti e nelle narrazioni della storia. Lo si avverte quando lo sguardo, inquietato dall'insufficienza di ciò che ha visto, si lascia provocare dall'alterità e ritorna a posarsi su ciò che è stato, imbattendosi in una scena che non sembra più la stessa. Il perdono, la nostalgia e la riabilitazione dei vinti si rivelano allora come irrinunciabili vie attraverso cui la memoria resiste alla tentazione di chiudersi in una impossibile definitività.

Ritornare per un’altra via

VANTINI, Lucia
2014-01-01

Abstract

L'articolo analizza filosoficamente l'esperienza della reinterpretazione feconda e creativa del passato. Gli eventi accaduti sono irreversibili, ma qualcosa del loro tessuto non si dissolve e resta silenziosamente presente nella memoria dei soggetti e nelle narrazioni della storia. Lo si avverte quando lo sguardo, inquietato dall'insufficienza di ciò che ha visto, si lascia provocare dall'alterità e ritorna a posarsi su ciò che è stato, imbattendosi in una scena che non sembra più la stessa. Il perdono, la nostalgia e la riabilitazione dei vinti si rivelano allora come irrinunciabili vie attraverso cui la memoria resiste alla tentazione di chiudersi in una impossibile definitività.
2014
passato, memoria, alterità, perdono
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/970316
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