Il senso di distanza da Dio che a volte inquieta il credente non è solo cifra negativa dell’indisponibilità divina, ma forse è proprio il luogo dell’incontro effettivo con l’Altro. Ne sono convinti, seppure da due prospettive molto distanti, Simone Weil e Slavoj Žižek, l’una mostrando come ogni vuoto assorbito dall’io comprometta la relazione con il divino e perturbi l’ordine del mondo, l’altro facendo dell’assenza una forma di resistenza all’idolatria. In entrambi, l’eccesso sperimentato come ulteriorità porta a una profonda implicazione di sé nelle situazioni concrete: il soggetto, messo in processo, arriva a rischiare se stesso nella contingenza, seppure per qualcosa che non è completamente afferrabile, per un’impresa che è anche un enigma. In tal modo la fede, come un kairòs del pensiero e della vita, restituisce allo Spirito corpi e mondo.
La fede adulta: misurare la distanza
VANTINI, Lucia
2011-01-01
Abstract
Il senso di distanza da Dio che a volte inquieta il credente non è solo cifra negativa dell’indisponibilità divina, ma forse è proprio il luogo dell’incontro effettivo con l’Altro. Ne sono convinti, seppure da due prospettive molto distanti, Simone Weil e Slavoj Žižek, l’una mostrando come ogni vuoto assorbito dall’io comprometta la relazione con il divino e perturbi l’ordine del mondo, l’altro facendo dell’assenza una forma di resistenza all’idolatria. In entrambi, l’eccesso sperimentato come ulteriorità porta a una profonda implicazione di sé nelle situazioni concrete: il soggetto, messo in processo, arriva a rischiare se stesso nella contingenza, seppure per qualcosa che non è completamente afferrabile, per un’impresa che è anche un enigma. In tal modo la fede, come un kairòs del pensiero e della vita, restituisce allo Spirito corpi e mondo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.