L’acqua ha caratteristiche funzionali e socio-economiche che la rendono un prodotto unico nel mercato. Ne consegue una particolare attenzione ad un uso attento e razionale, evitando sprechi e favorendo il ri-utilizzo del bene.Questa cultura del riciclo trova una forte leva nel contesto giuridico comunitario che ne fa applicazione diretta al campo dell’acqua. Ne deriva la necessità di innovare e trovare soluzioni organizzative capaci, da un lato, di favorire l’accesso alle risorse per la ricerca che la stessa UE mette a disposizione e, dall’altro, di gestire i finanziamenti ottenuti coinvolgendo, nei rispettivi ruoli, partner pubblici e privati. L’assenza, nel diritto italiano, di una disciplina di diritto pubblico capace di offrire risposte adeguate a tale esigenza, spinge a verificare se il diritto dell’impresa consenta di sviluppare soluzioni aggregative innovative soddisfacenti. In tale contesto ci si chiede se la l. Veneto 13/2014 possa costituire un utile strumento per agevolare il c.d. trasferimento tecnologico ed eventualmente le interazioni tra questo e le nuove discipline messe a disposizione dalla legge nazionale per favorire l’innovazione e la competitività delle attività economiche e non necessariamente tra le sole imprese.
INNOVAZIONE E ACQUA: IL CONTRIBUTO DEL DIRITTO DELL’IMPRESA ALLA LUCE DELLA RECENTE LEGISLAZIONE REGIONALE DEL VENETO
CAPRARA, Andrea
2016-01-01
Abstract
L’acqua ha caratteristiche funzionali e socio-economiche che la rendono un prodotto unico nel mercato. Ne consegue una particolare attenzione ad un uso attento e razionale, evitando sprechi e favorendo il ri-utilizzo del bene.Questa cultura del riciclo trova una forte leva nel contesto giuridico comunitario che ne fa applicazione diretta al campo dell’acqua. Ne deriva la necessità di innovare e trovare soluzioni organizzative capaci, da un lato, di favorire l’accesso alle risorse per la ricerca che la stessa UE mette a disposizione e, dall’altro, di gestire i finanziamenti ottenuti coinvolgendo, nei rispettivi ruoli, partner pubblici e privati. L’assenza, nel diritto italiano, di una disciplina di diritto pubblico capace di offrire risposte adeguate a tale esigenza, spinge a verificare se il diritto dell’impresa consenta di sviluppare soluzioni aggregative innovative soddisfacenti. In tale contesto ci si chiede se la l. Veneto 13/2014 possa costituire un utile strumento per agevolare il c.d. trasferimento tecnologico ed eventualmente le interazioni tra questo e le nuove discipline messe a disposizione dalla legge nazionale per favorire l’innovazione e la competitività delle attività economiche e non necessariamente tra le sole imprese.File | Dimensione | Formato | |
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