In questo paper si proverà ad applicare i principali risultati delle ricerche di matrice behaviorista allo specifi co ambito della gestione degli eventi. Obiettivo del lavoro è dunque vedere quali suggerimenti l’approccio behaviorista può offrire per migliorare l’effi cacia degli eventi culturali e della loro gestione. L’impostazione metodologica di fondo seguita è di tipo deduttivo. All’interno di questo percorso, l’orientamento è di tipo prescrittivo ovvero si propone di individuare alcune modalità di comportamento da suggerire agli organizzatori di eventi. Gli insight behavioristi presi in considerazione sono i seguenti: peak-end rule; sequence in pain and pleasure; vorfreude; build commitment through choice; rituals; felicità esperita vs felicità ricordata. Ciascuno di essi viene illustrato secondo un framework predefi nito, articolato in: descrizione dell’insight a livello generale; forme di applicazione nel contesto degli eventi; casi esemplifi cativi; problemi o aspetti critici. Il presente lavoro costituisce, a quanto risulta, una delle prime applicazioni dell’approccio behaviorista alla gestione degli eventi culturali. L’impiego della prospettiva behaviorista costringe a pensare all’evento ponendosi dal punto di vista dello spettatore nel senso della considerazione della sua dimensione psicologica, del “vissuto” che l’evento va a creare nella sua esperienza e memoria. I soggetti impegnati nell’attività di organizzazione di eventi potranno senz’altro benefi ciare, così, di una serie di conoscenze utili per ottimizzare gli effetti della loro azione.

Behavioral Event Management: una proposta di applicazione della prospettiva comportamentale alla progettazione e organizzazione di eventi culturali

BRUNETTI, Federico;
2016-01-01

Abstract

In questo paper si proverà ad applicare i principali risultati delle ricerche di matrice behaviorista allo specifi co ambito della gestione degli eventi. Obiettivo del lavoro è dunque vedere quali suggerimenti l’approccio behaviorista può offrire per migliorare l’effi cacia degli eventi culturali e della loro gestione. L’impostazione metodologica di fondo seguita è di tipo deduttivo. All’interno di questo percorso, l’orientamento è di tipo prescrittivo ovvero si propone di individuare alcune modalità di comportamento da suggerire agli organizzatori di eventi. Gli insight behavioristi presi in considerazione sono i seguenti: peak-end rule; sequence in pain and pleasure; vorfreude; build commitment through choice; rituals; felicità esperita vs felicità ricordata. Ciascuno di essi viene illustrato secondo un framework predefi nito, articolato in: descrizione dell’insight a livello generale; forme di applicazione nel contesto degli eventi; casi esemplifi cativi; problemi o aspetti critici. Il presente lavoro costituisce, a quanto risulta, una delle prime applicazioni dell’approccio behaviorista alla gestione degli eventi culturali. L’impiego della prospettiva behaviorista costringe a pensare all’evento ponendosi dal punto di vista dello spettatore nel senso della considerazione della sua dimensione psicologica, del “vissuto” che l’evento va a creare nella sua esperienza e memoria. I soggetti impegnati nell’attività di organizzazione di eventi potranno senz’altro benefi ciare, così, di una serie di conoscenze utili per ottimizzare gli effetti della loro azione.
2016
eventi; eventi culturali; event management; approccio behaviorista; behavioral insight
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