Il catalogo di Stefano Cernotto, originario dell’isola di Arbe in Dalmazia e divenuto seguace di Tiziano a Venezia, è stato formato solo di recente. Il contributo gli assegna per la prima volta il grande dipinto su tavola destinato a un altare della chiesa di Santa Maria di Šunj nell’Isola di Lopud in Dalmazia. L’opera è stata riconosciuta finora a Nadalino da Murano, in alternativa a Domenico Campagnola e un tempo a Palma il Vecchio, o a scuola di Tiziano. Di conseguenza a questa nuova attribuzione, si sottolinea come Nadalino da Murano rischi di rimanere un pittore senza opere, nonostante che le fonti lo ricordino tra i più eccellenti e attivi seguaci di Tiziano. A Nadalino non resta che la lunetta con Dio padre tra Cristo redentore e Maria Vergine della chiesa di San Salvador a Venezia, trascurata in sede critica, o non confermata al pittore. Fa parte dell’altare di patrocinio dei mercanti Pizzoni 'dalla seda', in cui figurava la tavola con I santi Lorenzo, Giacomo e Maddalena firmata e datata nel 1531 da Girolamo da Treviso il Giovane, ora conservata nel presbiterio. La lunetta di San Salvador è l’unico punto di partenza per ricostruire l’attività del pittore che possa corrispondere cronologicamente a quella di Cernotto e Girolamo Denti, tutti e tre pittori formati nella bottega di Tiziano. Appartiene a una fase ben distinta da quella in cui operò nella Sacristia della chiesa di San Sebastiano a Venezia accanto al Tintoretto e prima dell’intervento di Paolo Veronese nel 1555, come assicura Vasari (1568).
Da Nadalino da Murano a Stefano Cernotto da Arbe
FOSSALUZZA, Giorgio
2015-01-01
Abstract
Il catalogo di Stefano Cernotto, originario dell’isola di Arbe in Dalmazia e divenuto seguace di Tiziano a Venezia, è stato formato solo di recente. Il contributo gli assegna per la prima volta il grande dipinto su tavola destinato a un altare della chiesa di Santa Maria di Šunj nell’Isola di Lopud in Dalmazia. L’opera è stata riconosciuta finora a Nadalino da Murano, in alternativa a Domenico Campagnola e un tempo a Palma il Vecchio, o a scuola di Tiziano. Di conseguenza a questa nuova attribuzione, si sottolinea come Nadalino da Murano rischi di rimanere un pittore senza opere, nonostante che le fonti lo ricordino tra i più eccellenti e attivi seguaci di Tiziano. A Nadalino non resta che la lunetta con Dio padre tra Cristo redentore e Maria Vergine della chiesa di San Salvador a Venezia, trascurata in sede critica, o non confermata al pittore. Fa parte dell’altare di patrocinio dei mercanti Pizzoni 'dalla seda', in cui figurava la tavola con I santi Lorenzo, Giacomo e Maddalena firmata e datata nel 1531 da Girolamo da Treviso il Giovane, ora conservata nel presbiterio. La lunetta di San Salvador è l’unico punto di partenza per ricostruire l’attività del pittore che possa corrispondere cronologicamente a quella di Cernotto e Girolamo Denti, tutti e tre pittori formati nella bottega di Tiziano. Appartiene a una fase ben distinta da quella in cui operò nella Sacristia della chiesa di San Sebastiano a Venezia accanto al Tintoretto e prima dell’intervento di Paolo Veronese nel 1555, come assicura Vasari (1568).File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
177 Da Nadalino da Murano a Stefano Cernotto da Arbe.pdf
accesso aperto
Descrizione: pdf
Tipologia:
Versione dell'editore
Licenza:
Dominio pubblico
Dimensione
9.74 MB
Formato
Adobe PDF
|
9.74 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.