Senza riuscire a decifrarne con esattezza il motivo, continua a tornarmi alla mente la frase della giovane fotografa turca, Nilufer Demir, che ha scattato le fotografie del piccolo Aylan: “Sono venuta al mondo per scattare quelle foto, ma adesso devo guardare avanti”. Credo che a continuare a colpirmi sia in particolare la disarmante verità che queste parole esprimono, il contrasto che evidenziano tra l’esperienza di aver incontrato un momento in cui il mondo si è raccolto in un’immagine, si è arrestato per sempre, mettendo al mondo uno sguardo, e la percezione di un tempo che nonostante tutto, nonostante l’essere stati parte indelebile, come in questo caso, di quel momento, continuerà ugualmente ad andare avanti.

Ricamare le bestemmie del mondo

PANATTONI, Riccardo
2015-01-01

Abstract

Senza riuscire a decifrarne con esattezza il motivo, continua a tornarmi alla mente la frase della giovane fotografa turca, Nilufer Demir, che ha scattato le fotografie del piccolo Aylan: “Sono venuta al mondo per scattare quelle foto, ma adesso devo guardare avanti”. Credo che a continuare a colpirmi sia in particolare la disarmante verità che queste parole esprimono, il contrasto che evidenziano tra l’esperienza di aver incontrato un momento in cui il mondo si è raccolto in un’immagine, si è arrestato per sempre, mettendo al mondo uno sguardo, e la percezione di un tempo che nonostante tutto, nonostante l’essere stati parte indelebile, come in questo caso, di quel momento, continuerà ugualmente ad andare avanti.
2015
Perdono ; bestemmia ; dolore
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/957399
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