L’intervento analizza dal punto di vista metrico-stilistico una coppia di sonetti composti da due rimatori della Scuola Siciliana: Giacomo da Lentini (1.35: Diamante, né smiraldo, né zafino) e Mazzeo di Ricco (19.7: Chi conoscesse sì la sua falanza). Lo studio intende offrire uno sguardo dettagliato sulla scrittura lirica degli autori della Magna Curia in relazione all’inedita forma metrica del sonetto: nello specifico, sulle pratiche compositive peculiari dei due poeti indagati, convergenti o in opposizione tra loro, e, più in generale, sulle costanti sistemiche della versificazione assunta dalla cerchia siciliana.
Simmetrie metriche: due sonetti siciliani a confronto.
FACINI, Laura
2016-01-01
Abstract
L’intervento analizza dal punto di vista metrico-stilistico una coppia di sonetti composti da due rimatori della Scuola Siciliana: Giacomo da Lentini (1.35: Diamante, né smiraldo, né zafino) e Mazzeo di Ricco (19.7: Chi conoscesse sì la sua falanza). Lo studio intende offrire uno sguardo dettagliato sulla scrittura lirica degli autori della Magna Curia in relazione all’inedita forma metrica del sonetto: nello specifico, sulle pratiche compositive peculiari dei due poeti indagati, convergenti o in opposizione tra loro, e, più in generale, sulle costanti sistemiche della versificazione assunta dalla cerchia siciliana.File in questo prodotto:
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Facini Laura (2016) Simmetrie metriche. Due sonetti siciliani a confronto - Cuadernos de Filologia Italiana 23 pp. 175-192..pdf
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