Per l’apparato muscolare la modalità di esame ecografico principalmente utilizzata è il Brightness Mode (B-Mode) (1-3). L’immagine ottenuta viene mostrata in scala di grigi, i cui estremi sono l’anecogenicità (assenza di echi riflessi) e l’iperecogenicità con attenuazione posteriore (completa riflessione del fascio ultrasonoro con cono d’ombra posteriore) (1-4). L’acquisizione dell’immagine avviene in Real-Time (scansione dinamica delle immagini così rapida da venir percepita come un’immagine in movimento) (1, 3). La modalità Doppler può favorire l’individuazione di vasi durante l’ecografia muscolare (1-3). In particolare, L’Eco-Power-Doppler (pur mostrando un’elevata sensibilità agli artefatti di movimento) è dotato, in confronto all’Eco-Color-Doppler, di una maggiore sensibilità ai flussi lenti, essendo per lo più indipendente dall’angolo d’incidenza del fascio ultrasonoro (1,3). L’esame ecografico muscolare può, inoltre, giovarsi dell’impiego dell’elastosonografia, che permette di definire con una “mappa” cromatica i diversi livelli di elasticità tissutale nel segmento anatomico analizzato(1, 2, 5). Da un punto di vista operativo, l’esame ecografico muscolare può avvenire secondo una scansione in asse corto (trasversale) o in asse lungo (longitudinale) del segmento anatomico da analizzare. Pur essendo la scelta del trasduttore e delle frequenze di esame legata alle caratteristiche del segmento anatomico da esaminare ed all’esperienza dell’operatore è possibile indicare, come l’utilizzo di un trasduttore lineare con frequenze comprese tra i 6- 7,5 ed i 12-14 MhZ sia mediamente preferibile per l’esame delle strutture osteo-muscolo-articolari (1-4). Modificazioni dell’architettura muscolare come l’atrofia o la fibrotizzazione delle strutture contrattili (aumento di connettivo e tessuto adiposo) possono essere studiate attraverso l’esame ecografico eseguito in B-MODE, mediante la valutazione dello spessore muscolare, dell’angolo di pennazione e del grado di ecogenicità (6-14). In particolare, quest’ultimo può essere quantificato utilizzando la scala di Heckmatt mediante il confronto con l’ecogenicità della corticale ossea sottostante come di seguito descritto: grado I = normale ecogenicità muscolare; grado II = aumentata ecogenicità muscolare con corticale ossea ben distinguibile; grado III = incrementata ecogenicità con ridotta riconoscibilità della corticale ossea; grado IV = iperecogenicità muscolare con impossibilità ad individuare la corticale dell’osso sottostante (15,16).
ECOGRAFIA MUSCOLARE: TECNICHE E APPLICAZIONI CLINICHE
PICELLI, Alessandro
2016-01-01
Abstract
Per l’apparato muscolare la modalità di esame ecografico principalmente utilizzata è il Brightness Mode (B-Mode) (1-3). L’immagine ottenuta viene mostrata in scala di grigi, i cui estremi sono l’anecogenicità (assenza di echi riflessi) e l’iperecogenicità con attenuazione posteriore (completa riflessione del fascio ultrasonoro con cono d’ombra posteriore) (1-4). L’acquisizione dell’immagine avviene in Real-Time (scansione dinamica delle immagini così rapida da venir percepita come un’immagine in movimento) (1, 3). La modalità Doppler può favorire l’individuazione di vasi durante l’ecografia muscolare (1-3). In particolare, L’Eco-Power-Doppler (pur mostrando un’elevata sensibilità agli artefatti di movimento) è dotato, in confronto all’Eco-Color-Doppler, di una maggiore sensibilità ai flussi lenti, essendo per lo più indipendente dall’angolo d’incidenza del fascio ultrasonoro (1,3). L’esame ecografico muscolare può, inoltre, giovarsi dell’impiego dell’elastosonografia, che permette di definire con una “mappa” cromatica i diversi livelli di elasticità tissutale nel segmento anatomico analizzato(1, 2, 5). Da un punto di vista operativo, l’esame ecografico muscolare può avvenire secondo una scansione in asse corto (trasversale) o in asse lungo (longitudinale) del segmento anatomico da analizzare. Pur essendo la scelta del trasduttore e delle frequenze di esame legata alle caratteristiche del segmento anatomico da esaminare ed all’esperienza dell’operatore è possibile indicare, come l’utilizzo di un trasduttore lineare con frequenze comprese tra i 6- 7,5 ed i 12-14 MhZ sia mediamente preferibile per l’esame delle strutture osteo-muscolo-articolari (1-4). Modificazioni dell’architettura muscolare come l’atrofia o la fibrotizzazione delle strutture contrattili (aumento di connettivo e tessuto adiposo) possono essere studiate attraverso l’esame ecografico eseguito in B-MODE, mediante la valutazione dello spessore muscolare, dell’angolo di pennazione e del grado di ecogenicità (6-14). In particolare, quest’ultimo può essere quantificato utilizzando la scala di Heckmatt mediante il confronto con l’ecogenicità della corticale ossea sottostante come di seguito descritto: grado I = normale ecogenicità muscolare; grado II = aumentata ecogenicità muscolare con corticale ossea ben distinguibile; grado III = incrementata ecogenicità con ridotta riconoscibilità della corticale ossea; grado IV = iperecogenicità muscolare con impossibilità ad individuare la corticale dell’osso sottostante (15,16).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.